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Arrestato per l’attentato al Parco

In manette il 67enne Giovanni Scavazza che il 24 giugno scorso tentò di incendiare la sede dell’Ente nazionale del Circeo

(26 Settembre 2019) Alla fine, per lui, si sono aperte le porte della casa circondariale di via Aspromonte a Latina. Nonostante avesse tentato di evitare l'arresto collaborando con gli inquirenti, infatti, era troppo fondato il rischio di una sua fuga all'estero - forse in Portogallo o in Svizzera, stando a quanto emerso dalle indagini, perché temeva venisse analizzato un campione di dna - e per questo si è provveduto a far scattare le manette ai polsi del 67enne Giovanni Scavazza che il24 giugnoscorsoaveva messoin atto l'attentato incendiario alla sede di Sabaudia dell'Ente Parco Nazionale del Circeo. Il provvedimento restrittivo, eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Latina, è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota su richiesta del Procuratore aggiunto dellaProcura della Repubblica presso il Tribunale di Latina Carlo Lasperanza e dei pubblici ministeri Valentina Giammaria e Antonio Sgarella. L'uomo dovrà rispondere dei reati di tentato incendio, minaccia aggravata a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di munizioni. Tutti i dettagli dell'operazione sono stati spiegati ieri nella conferenza stampa della Caserma Cimmarrusti del capoluogo alla presenza del Comandante provinciale dell'Arma Gabriele Vitagliano. Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo in collaborazione con la Compagnia di Latina, hanno consentito di accertare che il 67enne, in concorso con un parente, nella nottata tra il 23 e il 24 giugno, si era introdotto nell'area dell'Ente Parco dove aveva sparso tre taniche di gasolio per poi tentaredi farsviluppare unincendio. Accortosi che le fiamme non si erano propagate era poi tornato sul posto per tentare nuovamente di appiccarle. L'uomo aveva anche abbandonato su un muro antistante la sede dell'Ente una lettera minatoria indirizzata al Luogotenente Alessandro Rossi, Comandante dellastazione deicarabinieri forsetali delParco: il 67enne era motivato da un forte risentimentonei confrontidelsottufficiale per l'attività ispettiva condotta dai militari nei confronti del noleggio di ombrelloni gestito sul lungomare di Sabaudia dal figlio di Giovanni Scavazza. Per questol'uomo eraintenzionato a compiere un gesto eclatante distruggendo gli archivi dell'Ente dove è custodita la documentazione storica delle autorizzazioni concesse alla attività commerciale del litorale delle dune, verosimilmente anche al fine di ostacolare ulteriori controlli e agevolare un eventuale futuro contenzioso. «Vorrei sottolineare alcuni aspetti della vicenda - ha detto ieri ai giornalisti ilComndante Vitagliano -, come la sproporzione di un gesto fatto per un banale interesse economico personale e un moto di orgoglio dell'Arma dei carabinieri che non si fa intimidire. In questo senso aggiungo che ci fa onore il fatto che si cerchi di intimidirci perché è la dimostrazione che facciamo bene il nostro lavoro». Nella conferenza stampa è stato anche rimarcato che i carabinieri forestali «non hanno usato due pesi e due misure», mentre il 67ennevoleva farcredere cheverso la sua famigliaci fosse un particolare accanimento delle forze dell'ordine che, al contrario, avevano piùvolte segnalatocome anche altri noleggi di attrezzature sullungomare nonfosseroperfettamente in regola. «Abbiamo svoltodiversi controlliin altristabilimenti e noleggi - ha detto il maggiore Katia Ferri, Comandante della stazione carabinieri del Parco - e dopo i fatti del 24 giugno abbiamo istituito una task-force con controlli a tappeto su tutto il litorale riscontrando irregolarità e ripristinando la legalità». Per gli inquirenti il 67enne non voleva solo intimidire, come da lui stesso dichiarato, ma dare realmente fuoco a caccia di un gesto eclatante. Il figlio resta indagato ma contro di lui non è stata presa alcuna misura perché avrebbe saputo delle intenzioni del padre ma senza prendere parte in alcun modo all'attentato incendiario.

Cassola: «Indagine professionale e celere»

Il direttore dell'EnteParco Nazionale del Circeo, Paolo Cassola, ha voluto rendere merito, in una nota,aquanti hannoconsentitodi dare una svolta alla vicenda dell'attentato del 24 giugno scorso: «Esprimiamo come Ente Parco - ha sottolineato Cassola - i più sentiti complimenti e ringraziamenti al Comando provinciale dell'Ar - ma dei Carabinieri e a tutti coloro che hanno operato, come organi di polizia giudiziaria e inquirenti, sin dalla mattina del grave attentato del 24 giugno, con professionalità e celerità per l'indagine che sembra efficacemente conclusasi». In giornata è arrivata anche una dichiarazione del deputato Raffaele Trano: «La legalità vince sempre. Ringrazio il Comandante provinciale Gabriele Vitagliano e il Comandante GiuseppePersi per aver dato risposta alle mie sollecitazioni - ha affermato il portavoce alla Camera dei Deputatie vice capogruppo del Movimento 5 Stelle Commissione VI Finanze e Commissione Vigilanza Cassa Depositi e Prestiti -. A Sabaudia i Carabinieri Forestali e i dipendenti del Parco Nazionale possono servire lo Stato a testa alta, come del resto hanno sempre continuato a fare nonostante le intimidazioni. A loro - ha concluso Trano - rinnovo tutta la stima che manifestai durante la visita effettuata a poche Paolo Cassola, direttore dell'Ente Parco ore dal vigliacco attentato»


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Fonte: Latinaoggi.eu

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