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L'uomo di Neanderthal? Quello del Parco del Circeo era più o meno fatto così

(14 Aprile 2020)  

Ricostruite in 3D e messe online dal Parco Nazionale del Circeo le sembianze dell'uomo di Neanderthal che visse nella grotta Guattari, sul promontorio che l'Odissea ha reso noto come la terra della Maga. Partendo dal cranio noto agli studiosi come Guattari I, grazie a un accordo di partenariato tra l'Ente che gestisce l'area protetta, il Museo della Civiltà a Roma e la Direzione generale educazione e ricerca del Mibact, è stato portato avanti il progetto, realizzato tecnicamente dalla società Tecnostudi Ambiente srl. Il cranio fossile dell'uomo di Neanderthal, vissuto poco più di 50mila anni fa e conservato presso il Museo Pigorini, venne trovato nel 1939 durante alcuni scavi a  San Felice Circeo, che portarono alla scoperta di una grotta rimasta sepolta da un'antichissima frana. Una scoperta che ha aperto anche il dibattito tra quanti sostengono che quell'uomo sia stato ucciso durante un rituale e quelli che invece ritengono fosse stato portato in quell'antro da animali selvatici, forse iene, che vivevano nella zona e si nutrivano anche di resti umani.

 

Sono state ora fatte due diverse ricostruzioni delle sembianze dell'uomo di Neanderthal basate sulla forma del cranio e sulle indicazioni ottenute dal DNA antico di altri fossili neandertaliani. Un uomo dal cranio basso, voluminoso come il nostro, ma allungato e con una nuca sporgente, l'arco sopraccigliare forte, la faccia sporgente in avanti, con orbite e apertura nasale grandi e zigomi "gonfi", probabilmente chiaro di carnagione e di capelli. La forma delle orecchie, del naso, delle labbra, la distribuzione dei peli e l'acconciatura di barba e capelli sono state invece il frutto di ipotesi o scelte compiute da chi ha creato i modelli.Le ricostruzioni 3D sono state quindi messe online sul sito internet del Parco, alla sezione https://museo.parcocirceo.it/museo3d-cranio/. "Questo progetto - spiegano dall'Ente Parco Nazionale del Circeo - si inserisce come un'ulteriore tessera nella costruzione del mosaico delle iniziative dell'Ente per promuovere, anche attraverso nuove tecnologie, la conoscenza e la valorizzazione del settore dei beni culturali".

 


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Fonte: La Repubblica

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