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Droni in volo sull’area protetta: chiesti controlli

Sotto la lente le autorizzazioni necessarie per effettuare questa tipologia di attività: nei giorni scorsi la lettera del Parco

(03 Ottobre 2020) "Voli" sulle aree protette scatta la segnalazione con tanto di richiesta di controlli agli organi preposti. Si tratta dell'e nnesima lettera inoltrata dal Parco Nazionale del Circeo in relazione ad una attività che è regolamentata ma rispetto a cui la normativa vigente viene spesso ignorata. In buona sostanza per sorvolare un'area protetta occorrono delle autorizzazioni specifiche per tutta una serie di motivazioni partendo dalla tutela della fauna troppo spesso disturbata da aerei che volano a bassa quota e dai droni. Questo si evince dalla segnalazione dell'Ente Parco inoltrata a Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Carabinieri, Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza e poi ancora, Enav, Enac ed Aero Club Italia. Nel 2014 e poi nel 2017, il Parco aveva già evidenziato alcune problematiche tuttavia dall'Enac -Ente nazionale per l'aviazione civile - nessuna risposta era arrivata. Ora si chiedono interventi più incisivi anche a seguito di molte segnalazioni arrivate a riguardo da privati cittadini e da associazioni, ambientaliste e non che hanno segnalato al Parco come alcune zone tra le più belle e le più fragili siano sorvolate continuamente un problema come ad esempio accade per il laghi costieri, sopratutto per l'avifauna. Quindi laghi costieri come già accennato ma anche il litorale e il centro abitato, cosa che avviene di frequente a bassa quota e "con manovre acrobatiche, creando quindi condizioni di potenziale pericolosità tra l'a ltro per l'incolumità pubblica". Il regime normativo del resto è chiaro la possibilità di sorvolo all'interno dell'area protetta può avvenire solo in presenza di un'apposita autorizzazione in assenza della quale vige il divieto. L'Ente Parco ha quindi chiesto di provvedere anche attraverso le Stazioni Carabinieri Forestali Parco presenti sul territorio, alla puntuale verifica del rispetto di tale divieto, anche per i veicoli pilotati a distanza e cioè i droni. Restare ammaliati da un paesaggio cercando ad esempio di realizzare dei video senza curarsi però di come esemplari unici possano essere disturbati da queste azioni appare un paradosso. Il Parco ha quindi deciso di serrare i controlli pensando prima ancora alla fragilità del territorio che alla sua bellezza, due facce della stessa medaglia comunque rispetto ad un habitat unico che va preservato. Dai Pantani d'Inferno al Promontorio, dalla foresta al centro abitato sarà possibile ancora volare ma solo con la specifica autorizzazione.


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Fonte: Latinaoggi.eu

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