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Parco Nazionale dei Monti Sibillini

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22 marzo, giornata mondiale dell’acqua: i Parchi nazionali in campo per la tutela di questo fondamentale bene comune

Quello dei Sibillini è stato tra i primi parchi nazionali italiani a dotarsi di un disciplinare per la salvaguardia e l'uso compatibile delle risorse idriche

(Visso, 21 Mar 13) La Giornata mondiale dell'acqua, che si tiene il 22 marzo di ogni anno, è un evento istituito dalle Nazioni Unite nel 1992 per sensibilizzare ed educare la popolazione al tema dell'acqua ed avvicinarla al risparmio di questo bene comune primario. Il 2013 è stato inoltre dichiarato Anno della cooperazione idrica dall'ONU e la ricorrenza di domani assume quindi un significato particolare.

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha da sempre mostrato una grande attenzione verso questo tema, testimoniata anche dal fatto che è stato tra la prime aree protette a dotarsi di un Disciplinare per la salvaguardia e l'uso compatibile delle risorse idriche, strumento normativo di fondamentale importanza per la regolazione della portata delle captazioni idriche. Giova infatti ricordare che l'acqua potabile di gran parte dell'area meridionale delle Marche proviene dai Sibillini, così come quasi tutti i parchi montani dell'Appennino costituiscono il serbatoio idrico delle pianure, delle coste e di tutti i maggiori centri urbani, circostanza che investe i parchi nazionali italiani di una grande responsabilità.

La risorsa idrica è un bene fondamentale per la vita dell'uomo in questo pianeta ma spesso si tende a valutarne la sua importanza solo nell'ottica del fabbisogno e del consumo. Si dimentica, infatti, come l'acqua sia di primaria importanza per lo stesso ecosistema in cui viviamo, in particolare per la biodiversità e per alcuni habitat molto particolari da cui dipende la salute della terra. Non di rado, sui Monti Sibillini l'intenso sfruttamento dell'acqua ha portato ad alterare questi fragili ecosistemi.

Ricordiamo i casi più eclatanti dei laghetti di Foce di Montemonaco e di Capotenna, nella Valle dell'Infernaccio, scomparsi proprio a causa delle captazioni idriche. Lo sfruttamento insostenibile ha poi contribuito all'estinzione della Lontra – presente nei Sibillini fino al 1977 – e ha messo in pericolo altre specie autoctone importanti come la Trota fario mediterranea e il Gambero di fiume.

Forte dell'investitura proveniente dalle leggi nazionali, il Parco dei Sibillini ha da sempre mostrato molta attenzione alla tutela delle acque che istituzionalmente è tenuto a garantire per il proprio territorio. Nel tempo ha, così, contribuito a perfezionare la conoscenza sullo stato delle acque e delle specie ad essa legate in questo territorio, come nel caso degli studi realizzati con l'Autorità di Bacino del Tevere che hanno condotto alla realizzazione del Quaderno scientifico divulgativo sui Corsi d'acqua e i pesci del Parco. Il Parco è anche intervenuto direttamente per la salvaguardia della Trota fario, attraverso un progetto che si sta portando avanti con la Provincia di Pesaro Urbino, e si sta lavorando al ripristino degli antichi fontanili, habitat fortemente minacciato di alcuni Anfibi molto rari ed importanti.   

Il fiume Tenna (Montefortino - FM)
Il fiume Tenna (Montefortino - FM)
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