Demolito un manufatto abusivo nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio grazie alla collaborazione tra Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli ed Ente Parco
(Ottaviano, 15 Mar 13) Le ruspe inviate dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli sono entrate in azione stamane 14 marzo 2013 a Trecase, per demolire il manufatto abusivo edificato nella zona C2 del Parco Nazionale del Vesuvio, zona di protezione caratterizzata dalla presenza di valori naturalistici, paesaggistici e ambientali connessi al paesaggio agrario del vulcano.
Si tratta di un immobile di circa 45 metri quadrati edificato senza titolo in ampliamento di un fabbricato già esistente.
La demolizione di carattere giudiziario, perché effettuata in adempimento di una sentenza penale di condanna emanata dalla Corte di Appello di Napoli e passata in giudicato, è stata disposta dal Sostituto Procuratore Generale della Repubblica dott. Donato Ceglie ed è stata resa possibile grazie alle risorse finanziarie del Ministero dell'Ambiente messe a disposizione dall'Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
L'abusivismo edilizio rappresenta uno dei principali problemi cui l'Ente Parco deve far fronte nella sua ordinaria attività di gestione e di tutela del territorio. Basti pensare che dalla sua istituzione nel 1995 sono state emesse ben 1778 ordinanze di sospensione dei lavori e di riduzione in ripristino dello stato dei luoghi, con una media di circa 112 ordinanze all'anno dichiara il Direttore dell'Ente Parco, dott. Gennaro Esposito.
All'accertamento delle numerose attività illecite in area Parco conseguono anche numerosi procedimenti di sanzione amministrativa. Dalla istituzione del Parco ad oggi sono stati elevati dal Corpo Forestale dello Stato circa n. 1930 processi verbali di sanzione amministrativa per le predette attività.
A conclusione dell'iter di demolizione coattiva e di acquisizione gratuita al patrimonio del Parco, rimane compito dell'Ente Parco la progettazione e la realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale che siano coerenti con le finalità istituzionali dettate dalla Legge Quadro sulle aree protette n. 394/91 ss.mm.ii. e con gli obiettivi del vigente Piano del Parco.
Si tratta di un immobile di circa 45 metri quadrati edificato senza titolo in ampliamento di un fabbricato già esistente.
La demolizione di carattere giudiziario, perché effettuata in adempimento di una sentenza penale di condanna emanata dalla Corte di Appello di Napoli e passata in giudicato, è stata disposta dal Sostituto Procuratore Generale della Repubblica dott. Donato Ceglie ed è stata resa possibile grazie alle risorse finanziarie del Ministero dell'Ambiente messe a disposizione dall'Ente Parco Nazionale del Vesuvio.
L'abusivismo edilizio rappresenta uno dei principali problemi cui l'Ente Parco deve far fronte nella sua ordinaria attività di gestione e di tutela del territorio. Basti pensare che dalla sua istituzione nel 1995 sono state emesse ben 1778 ordinanze di sospensione dei lavori e di riduzione in ripristino dello stato dei luoghi, con una media di circa 112 ordinanze all'anno dichiara il Direttore dell'Ente Parco, dott. Gennaro Esposito.
All'accertamento delle numerose attività illecite in area Parco conseguono anche numerosi procedimenti di sanzione amministrativa. Dalla istituzione del Parco ad oggi sono stati elevati dal Corpo Forestale dello Stato circa n. 1930 processi verbali di sanzione amministrativa per le predette attività.
A conclusione dell'iter di demolizione coattiva e di acquisizione gratuita al patrimonio del Parco, rimane compito dell'Ente Parco la progettazione e la realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale che siano coerenti con le finalità istituzionali dettate dalla Legge Quadro sulle aree protette n. 394/91 ss.mm.ii. e con gli obiettivi del vigente Piano del Parco.
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