Il quesito riguarda solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa (22,2 chilometri). Se vincerà il SÌ, sarà abrogato l'articolo 6 comma 17 del Codice dell'Ambiente, dove si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente. La vittoria del SÌ bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana, quando scadranno i contratti. Non saranno interessate dal referendum le 106 piattaforme petrolifere presenti nel mare italiano per estrarre petrolio o metano. Raggiungere il quorum è necessario perché solo così il risultato del referendum sarà valido, come previsto dalla Costituzione italiana.
"Le trivelle sono una grave minaccia per i nostri mari e rappresentano un indirizzo energetico insensato – dice il Sindaco delle Egadi e Presidente dell'AMP, Giuseppe Pagoto - che condanna l'Italia alla dipendenza dalle fonti fossili. Una scelta miope che espone a rischi enormi le economie locali. Siamo convinti che sia infruttuoso e irragionevole investire ancora su risorse di questo tipo e non orientarsi verso le energie alternative". Il Comune di Favignana in questi anni si è più volte schierato al fianco delle Associazioni ambientaliste e degli altri Comuni siciliani sull'argomento: "Ci siamo sempre dichiarati contrari alle prospezioni a fini di ricerca, per gli inevitabili sversamenti di greggio e i possibili incidenti che metterebbero a rischio l'ambiente e i fondali del nostro territorio – prosegue Pagoto - ma anche l'intero sistema economico e il tessuto sociale, che vivono di turismo e pesca. Le isole minori, le coste italiane e le aree marine protette hanno deciso di investire sulla sostenibilità e sul turismo".
Favignana, 8 marzo 2016
l'Ufficio Comunicazione dell'AMP Isole Egadi