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Riserva Speciale del Sacro Monte di Varallo

 

I francescani, la Terra Santa, l'origine del Presepe e il Sacro Monte: se ne parla il 18 dicembre al Sacro Monte

(Varallo, 15 Dic 10) Venerdì 17 dicembre, alle 21 (funivia aperta per tutta la sera), nella Basilica dell'Assunta avrà luogo il Concerto dell'Avvento, con l'Ensemble Carlo Coccia di Novara (brani di Haendel, W.A.Mozart, G.B.Pergolesi).
E sabato 18 dicembre, dalle 10. 15 alle 13, al Sacro Monte, nella sala convegni di Casina d'Adda due relatori d'eccezione parleranno della Natività, sotto il profilo religioso e artistico: padre Giorgio Vigna, francescano, custode di Terra santa e Chiara Frugoni, storica, docente universitaria, grande esperta di cultura francescana e di immagini. Ne parleranno con un occhio alla storia biblica, uno alla storia della presenza dei francescani in Terra Santa a custodire i sacri luoghi, uno alla situazione attuale di conflitto che caratterizza la Terra santa, e un altro ancora alla storia del presepe, delle raffigurazioni della nascita di Gesù nella tradizione cattolica, fino al Sacro Monte. Il concerto e le due conferenze sono frutto della collaborazione tra la Riserva regionale, l'Amministrazione Religiosa del Sacro Monte e il Centro Libri della Parrocchia di Varallo.
Cosa sarebbe il Sacro Monte senza i francescani? E' un tema sul quale riflettiamo poco. Nel tardo Settecento i francescani, dopo burrascose secolari relazioni con la comunità locale e con il vescovo della diocesi, lasciarono il Sacro Monte. Nel primo Ottocento vi furono stabilmente insediati gli oblati di san Carlo ed Eusebio, che sono ancora oggi impegnati nella cura religiosa del Monte. A fare da paciere tra i frati e i laici era intervenuto nel tardo '500 anche san Carlo. Questo tema è stato studiato magistralmente da Piergiorgio Longo. Non è una brutta pagina della storia del Sacro Monte, ma è la prova della grande affezione che muoveva tanti attori intorno al nostro complesso.
Ma cosa sarebbe il Sacro Monte senza i francescani? Lo capiremo sabato 18. Probabilmente non sarebbe mai esistito. Il grande legame dei francescani con la terra di origine di Cristo, la Terra santa, li aveva visti custodi dei luoghi più emblematici della sua vita terrena. La loro presenza venne ufficializzata da papa Clemente VI nel 1342 e interessò anche periodi molto turbolenti per gli equilibri politici di quei territori, all'epoca della conquista musulmana.
Fu proprio la difficoltà del viaggio in Terra Santa ad indurre il padre Caimi a riprodurre a Varallo i luoghi della vita di Cristo. Da allora i francescani sono rimasti in Terra Santa. Oggi sono presenti in Israele, Palestina, Giordania, Siria, Libano ed Egitto e prestano servizio al Santo Sepolcro, alla Natività di Betlemme e alla Chiesa dell'Annunciazione a Nazareth svolgendo anche un importante ruolo di mediazione sociale, culturale e religiosa in luoghi dagli equilibri molto delicati. Anche di questo ci parlerà domani fra Giorgio Vigna.
Chiara Frugoni, invece, tratterà dell'origine francescana del Presepe e di come la sua raffigurazione si sia arricchita ed evoluta nel tempo. E' noto che durante la notte di Natale del 1223 a Greccio, Francesco fece una rappresentazione vivente della Nascita di Gesù. Da questo episodio ebbe origine la tradizione del presepe. Il discorso della Frugoni si concluderà sulle cappelle di Betlemme al Sacro Monte.
I francescani, la Terra Santa, l'origine del Presepe e il Sacro Monte: se ne parla il 18 dicembre al Sacro MonteI francescani, la Terra Santa, l'origine del Presepe e il Sacro Monte: se ne parla il 18 dicembre al Sacro MonteI francescani, la Terra Santa, l'origine del Presepe e il Sacro Monte: se ne parla il 18 dicembre al Sacro Monte
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