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Riserva Speciale del Sacro Monte di Varallo

 

Modificata la cancellata della cappella della Strage degli innocenti al Sacro Monte

(Varallo, 08 Mar 11) Alcuni anni fa l'Amministrazione della Riserva regionale del Sacro Monte ha avviato una campagna per modificare e rendere apribili le grate delle cappelle. Il lavoro sta andando avanti. All'elenco si è ora aggiunta la cappella della Strage degli innocenti che era stata dotata nel 1955 di una pesantissima cancellata a due battenti di cui si apriva sino a qualche settimana fa solo uno spiraglio. L'unica anta apribile era bloccata da una catena di metallo fissa, posta all'interno, a ridosso della cancellata, per rinforzare la volta della cappella. Dunque i fotografi o cineoperatori che volevano riprendere la scena dovevano accontentarsi di fotografarla attraverso i buchi dell'inferriata o attraverso la limitata apertura consentita, dopo che la Soprintendenza anni fa ha vietato l'accesso nelle cappelle per evitare le purtroppo frequenti rotture di dita, di arti e di parti di statue per urti accidentali. La cappella della Strage, poi, ha il pavimento così tappezzato da sculture poste per ogni dove che anche i restauratori che vi entrano per lavori di manutenzione devono fare grande attenzione a non inciampare fra le statue e a non calpestarle, insomma, a non fare danni. Ora, invece, grazie a una complicata modifica dei cardini e del meccanismo di montaggio delle due ante, la cancellata si apre completamente verso l'esterno, facilitando in futuro le eventuali operazioni di ripresa della scena illustrata nella cappella, una delle più care alla memoria collettiva, secondo un programma di valorizzazione che accomuna la Riserva regionale e l'amministrazione comunale.
Quanti bambini o ex bambini che hanno visitato il Sacro Monte hanno dimenticato la cappella della Strage degli innocenti? Probabilmente nessuno. La sua scena, cruenta, animata e affollata è ben fissa nella nostra memoria. Da piccoli si osservano con terrore il fuggi-fuggi delle mamme che difendono strenuamente i loro piccoli, inseguite dagli sgherri, gli innocenti trucidati, le terribili biffe dei cattivi armati, la truce espressione di Erode in trono al centro della cappella. Da adulti, forse, la scena appare meno truculenta e ci si sofferma sui dettagli: la varietà di abiti e di armature, le acconciature, le culle, bellissime, i giocattoli dei bambini. Giovanni Testori, 'poeta del Sacro Monte', ne ha cantato il movimento, la tragica agitazione delle donne, il linguaggio ricco di tinte ed emozioni forti in un suo studio fra i più noti intitolato: La cappella della Strage. Il dialetto "strangosciato" del Paracca.
La cappella è fra le più imponenti del Sacro Monte per dimensioni ed esprime la magnificenza e la gloria del suo prestigioso committente, Carlo Emanuele I di Savoia, che, venuto in visita al Sacro Monte, volle donare i fondi necessari per la costruzione. E all'altezza di un sovrano di quel rango sono stati anche gli artisti chiamati a decorarla: il plasticatore Giacomo Bargnola di Valsolda e i pittori Fiammenghini. La scena doveva essere raffinata e conforme alla moda del tempo e alle aspettative dell'illustre finanziatore, ma non sufficientemente di effetto se il vescovo Carlo Bascapè nel 1594 ordinò che vi fossero aggiunti altri trenta "innocentini", cioè altri trenta piccoli bambini, per renderla più affollata, cruenta e convincente.
Interno della cappella della Strage degli innocenti
Interno della cappella della Strage degli innocenti
Scorcio della cappella della Strage degli innocenti
Scorcio della cappella della Strage degli innocenti
La cancellata della cappella aperta
La cancellata della cappella aperta
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