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Riserva Speciale del Sacro Monte di Varallo

 

Sorprese al Sacro Monte: scoperte due nuove figure dipinte da Gaudenzio o da un suo collaboratore

(13 Apr 10) Chiunque studi per diventare storico dell'arte in Piemonte e Lombardia si imbatte nella nostra "Nuova Gerusalemme", con Gaudenzio Ferrari, Morazzone e Tanzio. Già a fine '800 il complesso valsesiano era oggetto di attenzione anche da parte studiosi inglesi e tedeschi. Giovanni Testori, poi, nel '900 lo ha studiato e raccontato in testi di rara intensità poetica. Gli studiosi lo hanno esaminato da tutti i punti di vista: religioso, artistico, architettonico, paesaggistico. Eppure, qualche volta i restauri riservano ancora delle sorprese. Veramente inaspettato è stato il ritrovamento di due nuove figure, opera di Gaudenzio Ferrari o di un suo collaboratore, nella cappella della Presentazione al tempio (n.8) del complesso di Betlemme, il cui restauro è ancora in corso.
 La Riserva regionale ha infatti avviato un piano completo di conservazione della cappella. Dapprima si è posto rimedio alla grande crepa che ne attraversava la parete di fondo, che già preoccupava i vescovi del '600. Poi sono stati restaurati i dipinti che decorano la parte di muratura delimitata dalla grata lignea, quindi si è avviato il restauro delle sculture in terracotta (ancora da completare). Un altro cantiere ha affrontato l'atrio, cioè lo spazio con la scalinata semicircolare su cui affaccia la cappellina. E' lì che, sul muro di fondo, esternamente alla grata lignea, sono emerse due figure (potrebbe trattarsi di profeti), nascoste già da secoli, cancellate alla vista con una mano di colore chiaro, in tinta con le altre pareti. In realtà nei piccoli tasselli di ispezione che hanno accompagnato il progetto di restauro avevamo già visto emergere delle piccole zone colorate. E nel restauro siamo andati a fondo.
Che cosa ci dice questo ritrovamento? Che una volta la grata lignea non c'era e la decorazione dipinta copriva tutta la parete di fondo. Le due nuove figure (oggi molto danneggiate) infatti sembrano omogenee a quelle raffigurate dentro la grata. Doveva trattarsi di una scena unica. Ma qualcosa proteggeva le figure centrali, dipinte, e le statue in terracotta, e permetteva invece che i visitatori si avvicinassero ai dipinti laterali, che sono sfregiati dalle numerosissime firme incise dai vandali di allora? Credo ci fosse uno steccato di legno dritto (o forse una vetrata) davanti alle statue, che proteggeva la scena centrale, sostituito a fine '500 dalla grata che vediamo oggi e che lasciava fuori i due personaggi recentemente riapparsi.
Le due figure erano così sfregiate che furono cancellate alla vista, "martellinate" per farvi aderire un leggero strato di intonaco e coperte con una mano di colore. Chi le aveva dipinte? La storia della cappella è ancora incerta. La guida del 1514 descrive la scena della Presentazione al tempio che quindi già esisteva, ma non sappiamo se fosse dipinta o scolpita. Le figure affrescate dentro la grata sono state attribuite dagli studiosi a Gaudenzio Ferrari o a un suo stretto collaboratore. Lo stesso artista ha dipinto i due personaggi appena riscoperti. Un pittore di grande qualità. Una piccola rivoluzione per la storia dell'arte piemontese del Rinascimento.
Sorprese al Sacro Monte: scoperte due nuove figure dipinte da Gaudenzio o da un suo collaboratore
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