Appuntamento a Mediterre


logo MEDITERRE - Fiera dei Parchi del Mediterraneo Si tiene a Bari, alla fine di marzo (dal 26 al 30) la Fiera dei parchi del Mediterraneo. Si tratta di una bella scommessa: far dialogare nazioni, popoli e culture che vivono in questo crocevia. La fiera, lanciata a Torino nell’ottobre scorso in occasione della Conferenza nazionale delle aree naturali protette, ne rappresenta, da un lato, la naturale continuazione. Dall’altro, una sfida, che vede tra i suoi motori, la Federazione dei Parchi. Non una semplice fiera espositiva dei “gioielli di famiglia” ma un incontro per rafforzare l’identità delle aree protette, ricercando strategie e azioni per migliorare la gestione del patrimonio naturale e ambientale. I parchi e le riserve rimangono tra i pochi luoghi in cui si conserva una porzione significativa dei paesaggi mediterranei, oltre ad essere i luoghi privilegiati nei quali si sperimentano nuovi modelli di sviluppo sostenibile. Esse costituiscono, quindi, straordinari laboratori replicabili per la salvaguardia del territorio e della biodiversità. Ma anche un’occasione d’incontro tra realtà molto diverse: dalla cultura alla religione, dai sistemi politici alla cultura del territorio. Ed è soprattutto su quest’ultimo terreno che Bari sarà una preziosa occasione di confronto prima che sia troppo tardi.
“Se non si corre ai ripari, al massimo fra cinquant’anni, ma forse prima, il Mediterraneo sarà un mare del tutto morto”. Da quando Jacques Cousteau ha scritto queste cose sono già trascorsi cinque lustri. Metà del tempo prevista è passata. Difficile dire se sia tardi. Di certo le condizioni generali di questo mare, crogiuolo di fauna, culture, sapori, storie, non sono migliorate significativamente. Sforzi anche encomiabili sono stati fatti. Ma molti provvedimenti sono rimasti “sulla carta”. Per questo Mediterre prevede anche convegni, eventi culturali e seminari per favorire l’incontro e il confronto tra istituzioni, gestori e operatori del mondo dei parchi.

G.B.




Commenta l'articolo
Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina
del Giornale dei Parchi