La foresta di Gallipoli Cognato rientra nei territori comunali di Accettura, Calciano e Oliveto Lucano ed occupa una superficie complessiva di 4.159 ettari.
La foresta, derivante dalla fusione di due distinte tenute boschive, rispettivamente il bosco Gallipoli, 1.117 ha, e il bosco Cognato, 3.357 ha, è caratterizzata da una notevole variabilità altimetrica, si passa, infatti, da quote prossime ai 200 m, sui terreni confinanti con l'alveo del Basento, ai 1.319 m del Monte Impiso.
Come "Giganti emersi dal mare" si levano maestose Le Dolomiti Lucane, caratterizzate da alte guglie che con le proprie sagome hanno suggerito nomi fantasiosi quali l'aquila reale, l'incudine, la grande madre, la civetta.
La nascita di queste montagna risale a 15 milioni di anni fa (Miocene medio) periodo in cui si formarono in fondo al mare le arenarie che oggi costituiscono le rocce. Il gruppo più elevato è quello della Costa di S. Martino chiamato Piccole Dolomiti in quanto riproduce l'asprezza e le caratteristiche delle famose Pule Trentine.
Occupa un territorio di circa 800 ettari, distribuiti lungo una fascia altimetrica che va dai 750 ai 1158 m. slm, con esposizioni prevalenti nel quadrante nord. Ad est e sud est si affaccia sulla pianura di Metaponto, mentre ad ovest si collega alla dorsale orientale dell'Appennino lucano.
Sorta in un territorio abitato sin dal VI-IV sec. a.C., Accettura (dal termine latino acceptor cioè sparviero o da acceptae ovvero porzione di campagna) fu citata la prima volta in una Bolla Vescovile del 1060. Nell'attuale centro s'insediarono probabilmente le popolazioni dei nuclei rurali disseminati nell'area circostante (Gallipoli, Cortaglia e Costa di Raja). Distrutta da un incendio nel 1272, ricostruita da Carlo d'Angiò divenne di proprietà della famiglia Bozzano. Appartenne in seguito, fra gli altri, a Giovanni Pipino, ad Eligio Della Marra, ai Ponsiaco, ai Carafa, ai Colonna e alla famiglia Spinelli sino all'eversione della feudalità.
Il nome della città deriverebbe dal latino caucium ovvero luogo basso e paludoso. Città di antichissime origini, Calciano molto probabilmente fu abitata sin dall'epoca preistorica, come testimoniato dal ritrovamento di utensili del periodo neolitico e dai resti di una necropoli indigena del IV secolo a.C. Fu possesso feudale di Attendolo Sforza nel secolo XV. Si tratta di un paese agricolo posto sulla sommità di un rilievo collinare alla destra del fiume Basento. Il vero elemento di interesse é la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista, in cui é conservato un importante trittico di Sebastiano da Pistoia (1503), una statua in legno raffigurante la Vergine e la Cappella "Cognato" fondata da S.Giuliano da Vercelli e San Giovanni da Matera nel 1123.
Fu prima roccaforte longobarda, poi occupata dai Saraceni di Bonar. Ebbe importanza sotto i Normanni e gli Svevi che edificarono un castello di guardia e, nel periodo del feudalesimo, passò attraverso vari feudatari. Centro di remote origini, fortificato dai Longobardi di Salerno, fu riedificato dai Normanni. Appartenne, nel corso dei secoli, a diversi signori, tra cui i conti Garlon d'Alife, i Suardo, i De Leonardis e i De Lerma.
Il paese è posto sulle pendici orientali del Monte Croccia Cognato lungo il lato sinistro del torrente Salandrella. Il patrimonio artistico ha il suo elemento più importante (così come per Accettura) nei resti delle mura dell'antico centro di Monte Croccia risalente al VI- V secolo a.C. Esse costituiscono insieme ad altri ritrovamenti lungo lo stesso asse del Basento (Civita di Tricarico e Vaglio di Basilicata) un importante elemento di interesse archeologico per la storia dell'ellenismo in Basilicata e dei suoi rapporti con i centri indigeni. Tra il patrimonio monumentale ricordiamo: Chiesa Madre di S. Maria Assunta (proprietà ecclesiastica); S. Maria di Piano di Campo. La cittadina ha origini remote ed è menzionata dal 1060.
Centro fortificato saraceno, l'antica Pietraperciata (ovvero pietra forata, per una grande rupe sfondata da parte a parte) fu un importante centro nel periodo normanno. Si tratta di un paese agricolo posto all'estremità settentrionale della dorsale del Monte dell'Impiso caratterizzato da un territorio comunale prevalentemente montuoso che ruota intorno al nucleo roccioso noto con il toponimo di "dolomiti lucane".