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Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand

 

Alpeggio Arguel

Firmata tra l’Ente Parco del Gran Bosco ed il Consorzio “Piccoli proprietari coltivatori diretti di Argueil - Les Ramats” una Convenzione per l’utilizzo didattico, culturale ed ambientale del sito

(04 Feb 10) L'alpeggio Arguel è localizzato nel Comune di Chiomonte, a  1961 m di quota, sul confine orientale del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand. Turisticamente il luogo, posto lungo la vecchia strada militare che dalla Losa conduceva alle fortificazioni tripliciste di fine ottocento del Gran Serin, rappresenta un accesso rilevante all'Area Protetta. Con questa ottica, tra l'Ente di Gestione ed il "Consorzio piccoli proprietari coltivatori diretti di Argueil - Les Ramats" che dal 1961 (anno di costruzione) lo gestisce in modo cooperativistico, è stata sottoscritta una Convenzione per l'utilizzo didattico, culturale ed ambientale del sito. I primi frutti del lavoro portato avanti in collaborazione hanno consentito, tramite cofinanziamenti del Parco di realizzare nel 2008 il rifacimento e la messa a norma dell'acquedotto di approvvigionamento mentre per il 2010 si prevedono il restauro  di un portale di rilevante valore antropologico, per le incisioni e disegni scolpiti, dei vecchi ricoveri e soprattutto i rifacimenti del manto di copertura della margheria. Un messaggio in cui si vuole affermare un concetto importante: il Parco non è solo doverosa conservazione ambientale, ma anche un partner per lo sviluppo di un modello economico e sociale sostenibile che sappia trasmettere ai nostri figli ciò che noi abbiamo ricevuto con sacrificio dalle generazioni precedenti.

Breve storia dell'alpeggio:

La localizzazione di questo alpeggio rispecchia le grandi difficoltà che in passato le nostre piccole realtà alpine dovevano affrontare per garantire a tutti i componenti della collettività locale la sopravvivenza economica in situazioni particolarmente difficili. Questo appare evidente considerando che il sito, a m 1961, è posizionato sul versante orografico destro della Dora Riparia, mentre le varie borgate che compongono la frazione di Les Ramats di Chiomonte, che lo gestiscono, sono poste mediamente a 900 m sul versante opposto e cioè a circa mezza giornata di cammino a piedi. In effetti il territorio aspro è parzialmente arido di Ramats, ricco di affioramenti rocciosi, reso coltivabile fino alle estreme quote solo grazie alla ciclopica opera idraulica del Pertus di Touilles, riservava gran parte dei terrazzamenti alla coltura della vite che superando i 1000 m rappresentava in ambito europeo la più alta quota raggiunta dalla coltivazione di uvaggi a bacca rossa (avanà) mentre le restanti porzioni di territorio erano intensamente coltivate a cereali e ortaggi, a sfalcio per la fienagione o a castagneto. Di conseguenza il pascolo era estremamente contenuto e questo penalizzava terribilmente la possibilità di allevamento basti citare che praticamente quasi nessuno poteva permettersi un animale da soma per mancanza di foraggio, costringendo ad effettuare tutti i trasporti con la gerla, soprattutto con manodopera femminile. Non va sottaciuta anche la pressione demografica, tanto che la famosa "Guida dell'Alta Valle della Dora Riparia" edizione 1910 del Genin riporta per questo francobollo di terra, oltre 900 abitanti. Solo così si spiega una localizzazione estremamente gravosa dal punto di vista logistico, ottenuta con laboriose trattative con il capoluogo chiomontino, e con una gestione di tipo cooperativistico estremamente precisa e coinvolgente di tutta la collettività con corvée, ripartizione degli oneri di funzionamento e democratica elezione degli amministratori organizzati nel "Consorzio piccoli proprietari coltivatori diretti di Argueil - Les Ramats. Nel 1961 il consorzio costruiva due nuovi fabbricali a uso alloggio – lavorazione casearia e a stalla, per cento capi bovini sostituendo così le antiche e plurisecolari baite seminterrate ormai fatiscenti e inadeguate igienicamente al ruolo richiesto. Negli ultimi decenni lo spopolamento e l'invecchiamento della popolazione hanno ridotto a poche famiglie locali l'utilizzo del sito per la monticazione integrando il numero di animali con capi foranei condotti da un unico pastore (DEMICHELIS NICOLINO) e non più a rotazione tra le famiglie di Les Ramats. L'alpeggio è però ancora oggi fortemente considerato patrimonio comune di tutti gli abitanti che continuano a gestirlo in modo cooperativo con impegno personale ed attaccamento difficilmente riscontrabile in altre località culturalmente e socialmente meno sensibili e conservative della propria memoria storica. Le produzioni hanno mantenuto le caratteristiche tradizionali in un ambito di competenza ed igienicità molto curata, che garantisce tome di varia stagionatura, fontina, cagliate e burro genuini ma non standardizzate e che rispecchiano nei sapori il periodo e le differenti infiorescenze oggetto del pascolamento bovino.

alpeggio Arguel
alpeggio Arguel
Arguel, Madonna della neve- immagine d'epoca: Genin 1910
Arguel, Madonna della neve- immagine d'epoca: Genin 1910
Arguel - immagine d'epoca: Genin 1910
Arguel - immagine d'epoca: Genin 1910
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