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Individuati relitti di foresta post-glaciale nel Parco dell'Aspromonte

Bombino: "tutela attiva" funzionale a conservazione della biodiversità e reddito

(Santo Stefano Aspromonte, 16 Set 13) Una scoperta di rilevante interesse naturalistico arricchisce la conoscenza della biodiversità del Parco d'Aspromonte. Nel corso di alcuni studi condotti nell'area protetta, infatti, sono emersi elementi attestanti che un numero consistente di esemplari di rovere meridionale (Quercus petraea ssp. austrotyrrhenica) siano il frutto di un processo evolutivo iniziato in era post-glaciale e che ha conferito caratteristiche di unicità alle formazioni riscontrate nel Parco Nazionale. Gli studi promossi dall'Ente Parco si inseriscono nell'ambito di specifiche iniziative di recepimento della recente Direttiva emanata dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in materia di conservazione della biodiversità e contribuiscono a costruire una identità certa del patrimonio naturale dell'area protetta attraverso una profonda conoscenza delle peculiari caratteristiche del territorio. In tale contesto, in coerenza con gli indirizzi programmatici dell'Ente, si è recentemente svolto a Gambarie d'Aspromonte il VII seminario internazionale sulla "Gestione e conservazione della biodiversità" organizzato dalla Società Botanica Italiana e dal Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, con il patrocinio dell'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte.

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