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Un laboratorio naturale permanente nel Parco Nazionale del Pollino: premessa conoscitiva per una gestione sostenibile

(Terranova di Pollino, 06 Dic 13) (infoParco) - Le attivita' di ricerca scientifica nel Parco nazionale del Pollino, sono state presentate mercoledi' 4 dicembre nel corso di una giornata di studio dal tema "Un laboratorio naturale permanente nel Parco Nazionale del Pollino: premessa conoscitiva per una gestione sostenibile", svoltasi a Terranova di Pollino.

L'incontro ha concluso il progetto "Un laboratorio naturale permanente nel Parco Nazionale del Pollino" iniziato nel 2011, in collaborazione con le Universita' degli Studi della Basilicata e della Calabria, e articolato in due tematiche. La prima ha riguardato l'ecologia, la fisiologia dei processi di rinnovazione dell'abete bianco in consorzi misti con faggio e cerro e la selvicoltura di tali formazioni. La seconda  ha affrontato le problematiche relative al "Dinamismo delle  formazioni prative di alta quota"  in relazione al Global Warming e alla presenza/assenza di pascolo.


Oltre al Laboratorio permanente sono state presentate altre attivita' di ricerca messe in campo dal Parco negli ultimi anni.


Il Presidente del Parco, on. Domenico Pappaterra, in apertura, ha sottolineato l'importanza che la ricerca scientifica riveste per la conservazione delle risorse naturali e della  biodiversita'. 


Il Direttore dell'Ente, ing. Annibale Formica ha aperto i lavori con una rassegna delle iniziative nel settore della conservazione e della ricerca scientifica in itinere.


I lavori coordinati dal prof. Borghetti, dell'Universita' degli Studi della Basilicata sono iniziati con una dotta e appassionata relazione del prof. Orazio Ciancio dal titolo "La Selvicoltura nelle aree protette tra ragioni del cuore e passioni della ragione".

La relazione del dott.. Vendramin del CNR ha fatto il punto sulle  ricerche genetiche di alcune specie forestali presenti nel Parco tra cui il nostro emblema: il Pino loricato.


Lo stesso dott. Vendramin ha sottolineato il grande interesse che la specie riveste per la ricerca  genetica a causa, tra l'altro, delle vicende postglaciali che la stessa ha subito nel contesto dell'area mediterranea.

Il prof. Rossi dell'Universita' di Pavia ha illustrato le problematiche relative alla conservazione del germoplasma delle specie vegetali a rischio di estinzione in un contesto di Global Change, focalizzando l'attenzione sulle specie orofile che vegetano nel territorio del Parco e le metodologie di conservazione ex situ  di tali specie nelle "banche del seme".

I ricercatori e i professori delle Universita' della Calabria e della Basilicata hanno esposto i risultati delle attivita' di ricerca dei progetti.

Nelle conclusioni, il prof. Borghetti sottolineando la rilevanza della ricerca applicata per la conservazione della biodiversita', ha evidenziato l'importanza della divulgazione dei risultati della ricerca scientifica quale strumento per l'allargamento e la "disseminazione" della conoscenza.

Roberto Fittipaldi
(ha collaborato dott. Giuseppe De Vivo) 


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