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Parco Nazionale dell'Appennino Lucano
Val d'Agri - Lagonegrese

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Alla banca norvegese del seme, anche il Fagiolo IGP di Sarconi

Abbiamo chiesto al presidente del Consorzio di Tutela del Fagiolo di Sarconi di raccontarci i progetti dell’organizzazione, in occasione dell'introduzione di alcune specie autoctone lucane, tra cui il fagiolo IGP di Sarconi, al Global Seed Vault.

(Sarconi, 21 Mar 24) Una serie di interviste a cura del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese agli "Ambasciatori 2030", figure e rappresentanti di organizzazioni, nell'ambito del progetto "Il Parco c'è". Volti che col loro lavoro, con la loro passione, incarnano la dedizione verso la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda 2030 ONU per lo sviluppo sostenibile. La prima intervista racconta il valore della biodiversità, con l'obiettivo 15 - Vita sulla Terra e l'incontro del Consorzio di Tutela del Fagiolo, a Sarconi. Iniziamo il viaggio verso la costruzione della Destinazione Ospitale Sostenibile del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese!

Antonio è un giovane imprenditore agricolo con tanti sogni nella testa e nelle mani. Residente a Spinoso, promuove l'integrazione culturale dei richiedenti asilo e l'evoluzione del Consorzio del Fagiolo IGP di Sarconi in un marchio di commercializzazione del prodotto.

Quali sono i valori che ispirano l'organizzazione del Consorzio IGP del Fagiolo di Sarconi? 

Il consorzio di tutela del fagiolo di Sarconi nasce per promuovere un prodotto d'eccellenza della nostra terra, della Basilicata. Esistono ben 19 ecotipi ed ogni varietà ha le sue caratteristiche, le sue peculiarità. Uno dei nostri valori, il più importante, è sicuramente quello di custodire i nostri fagioli e di tutelarne la qualità. Siamo, appunto, un consorzio di tutela, che ha la finalità di custodire l'unicità e la storicità del fagiolo dalle prime coltivazioni fino ad oggi. 

Quali sono i dati più interessanti che raccontano meglio il vostro potenziale e la vostra esperienza nella valorizzazione di una risorsa del territorio lucana?

Negli ultimi tre anni, il Consorzio può vantare un alto numero di aziende al suo interno: siamo passati da 6 a circa 40 associati. Un aspetto importante è che quasi tutti sono giovani imprenditori agricoli al di sotto dei 40 anni. Un contributo rilevante che va letto principalmente alla luce dei nuovi primi insediamenti che si sono susseguiti in questi anni.

Inoltre, il Fagiolo di Sarconi ha avuto un ruolo importante nella ricerca e negli studi degli enti formativi del territorio. Possiamo citare il progetto "Phasgreen" (PHASeoulus Genetic REsources ENhanced) realizzato in collaborazione con l'Università della Basilicata, l'Università Politecnica delle Marche, il CNR, lo Spin-off Agreenment che ha previsto la salvaguardia, il ripristino ed il miglioramento della biodiversità, promuovendo la realizzazione di conservazione sia "in situ" ed "ex-situ" delle risorse genetiche vegetali.

Che cosa rappresenta per il Consorzio la presenza del fagiolo IGP di Sarconi alla banca del seme in Norvegia?

La conservazione dei semi nella Banca del germoplasma norvegese diventa fondamentale per una maggiore cura e tutela del fagiolo stesso, contrastando il pericolo di scomparsa delle diverse varietà di fagioli di interesse agricolo. Un tassello importante per l'alto valore del Centro, nato con lo scopo di assicurare la conservazione e la disponibilità di diversità di colture per la sicurezza alimentare nel mondo. Una missione in linea con le nostre vocazioni: è proprio questo il lavoro principale che un Consorzio di tutela dovrebbe impegnarsi a realizzare. Un risultato che è  stato possibile grazie alla collaborazione con Alsia Basilicata. 

Quali nuovi progetti avete in programma nel prossimo biennio? 

Il Consorzio, col Comune di Sarconi e il P.O. Val d'Agri, ha ricevuto un finanziamento di circa 1 milione di Euro per realizzare un'infrastruttura di interesse comune per tutti i consorziati attuali e per quelli futuri. Sarà dotata di macchinari 4.0 per ridurre al minimo la lavorazione manuale mantenendo alta la qualità distintiva dei fagioli. Tutto questo sarà possibile anche grazie all'aggiornamento del Disciplinare di Produzione fermo ad oltre 30 anni fa, permettendo l'utilizzo di nuovi sistemi produttivi già attivi da diversi anni per un migliore controllo delle coltivazioni e successivamente per una maggiore commercializzazione.

Abbiamo pensato di fornire un servizio di formazione a tutte le aziende consorziate ed una visibilità maggiore con la partecipazione a fiere ed eventi nazionali ed internazionali. Infine, lavoreremo alla creazione di un marchio comune in cui chi vende e chi acquista è veicolato e veicola un'unica identità. 

Che cosa vorresti che raccontasse questa terra ai giovani agricoltori di oggi e del futuro? 

L'agricoltura rurale è il futuro del nostro territorio. La Basilicata offre molte opportunità che ognuno di noi nel suo piccolo può conoscere e ottimizzare. Basti pensare alle risorse naturali, ai terreni che hanno visto germogliare molti semi, in un passato recente. L'agricoltura è il settore primario, quello che viene prima di tutti. È un settore di prima necessità, perché senza di questo non potrebbero essercene altri. La terra può insegnare a noi giovani il coraggio, la caparbietà, il senso della custodia, la voglia di restare.

Buon lavoro e buona cura a noi!


Alla banca norvegese del seme, anche il Fagiolo IGP di Sarconi
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