Il cervo nel Parco
Risultati della ricerca scientifica sul cervo e prospettive gestionali nel Parco di Paneveggio
(Tonadico, 02 Feb 11) "Risultati della ricerca scientifica sul cervo e prospettive gestionali nel Parco", è il titolo della giornata di studio che si terrà, sabato 12 febbraio 2011 alle ore 9.30, presso la sala Negrelli della Comunità di Primiero, promossa dal Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino, in collaborazione con l'Associazione Cacciatori Trentini, il Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento e l'Università di Siena.
Un'attività di ricerca, quella condotta dal Parco sul cervo, unica nel suo genere per l'arco temporale e per la mole dei dati raccolti.
Iniziata nel 2001 e conclusasi definitivamente nel 2009, ha riguardato nello specifico il comportamento spaziale, i movimenti stagionali e la dispersione del cervo nel Parco.
40.165 le localizzazioni grazie al posizionamento di radiocollari trasmittenti su ben 56 esemplari.
È emerso come la mobilità di questa specie sia veramente elevata, portando alcuni soggetti a compiere migrazioni di decine di chilometri, da Paneveggio al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, o ancora ad effettuare spostamenti di dispersione, da parte di alcuni giovani soggetti, superiori ai 60 chilometri.
Dai dati della ricerca si passa ora alle proposte di carattere gestionale.
"L'obiettivo di questa giornata di studio - ricorda Piergiovanni Partel, responsabile del settore Ricerca e Conservazione del Parco - è, infatti, quello di illustrare i risultati della ricerca, ponendo l'attenzione sugli aspetti gestionali che riguardano il miglioramento complessivo dello status di questo cervide".
Due le relazioni che saranno presentate nel corso dei lavori.
"Il progetto cervo nel Parco Paneveggio e Pale di San Martino", relatrice Anna Bocci dell'Università di Siena e "Tra scienza e tradizione: la gestione del cervo nel Parco e nelle Dolomiti orientali", relatore Andrea Monaco, della stessa Università.
A seguire una tavola rotonda condotta da Alessandro Brugnoli, dell'Associazione Cacciatori Trentini che permetterà di focalizzare, in particolare, le possibili implicazioni gestionali derivanti dalla ricerca su questo splendido animale, che è il simbolo del Parco.
