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PON Sicurezza: Le torri vedette di legalità per l'Area Marina Protetta Porto Cesareo

Giovedì 15 Marzo 2012 - Antichi presìdi diventano oggi ‘vedette' contro gli attacchi all'ambiente

(Porto Cesareo, 13 Mar 12) Giovedì 15 Marzo alle ore 10,30 presso la sede del Consorzio, in via C. Albano, Porto Cesareo

Restituire alle antiche torri costiere il ruolo di "vedette" per la salvaguardia dell'ambiente, è l'obiettivo del progetto proposto dal Consorzio di Gestione Area Marina Protetta di Porto Cesareo e finanziato nell'ambito del Programma Operativo Nazionale - Sicurezza per lo sviluppo 2007-2013.

L'Area Marina Protetta (AMP) Porto Cesareo, istituita con D.M. 12/12/1997, interessa il litorale dei Comuni di Porto Cesareo e di Nardò, entrambi della provincia di Lecce. Questa Riserva Marina dello Stato è la terza per estensione in Italia, con una superficie marina di 16.654 ettari ed una linea di costa di circa 32 chilometri. La zonizzazione dell'AMP Porto Cesareo comprende tre aree a diverso grado di tutela, tra cui le Zone A, in cui l'accesso è interdetto, e le Zone B e C all'interno delle quali le attività umane (pesca, diporto, immersioni subacquee ricreative…) sono regolamentate.
Il lungo tratto di costa della Riserva Marina è caratterizzato dalla presenza di un sistema difensivo e di avvistamento di Torri Costiere fortificate erette per difendere il territorio dagli assalti dei Turchi e Saraceni. La costruzione delle torri fu realizzata in posizioni strategico-militari (cioè a catena) tali da permettere ad ogni torre il controllo di quelle adiacenti. Ne risultava una linea continua di fortificazione difensiva le cui singole torri comunicavano tra loro visivamente tramite segnali: fumate di giorno, fuoco di notte e/o acusticamente mediante campane.
Oggi le torri si inseriscono in un contesto ambientale molto delicato: da un lato c'è l'Area Marina Protetta, dall'altro ci sono le due Riserve terrestri regionali della Palude del Conte e della Palude del Capitano, e ben 4 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) marini e terrestri. Con il progetto del Consorzio le fortificazioni riacquisteranno l'antico ruolo di difesa. Questa volta contro gli attacchi all'ecosistema compiuti dagli "infedeli" dell'ambiente. L'Area Marina Protetta Porto Cesareo è la terza per estensione in Italia, con i suoi 16.654 ettari di superficie marina e una linea di costa di circa 32 chilometri.
Il progetto prevede l'installazione, su cinque Torri ricadenti lungo la costa della Riserva Marina, di un sistema di videosorveglianza intelligente, grazie allo stanziamento, in parte proveniente dall'Unione Europea e in parte dal Ministero dell'Interno, di 1,5 milioni di euro. Il sistema di telecontrollo consentirà un monitoraggio capillare. L'intero sistema di videosorveglianza, a basso impatto visivo ma ad altissima tecnologia, con visione diurna/notturna per la rilevazione di intrusioni nelle zone interdette della riserva. La centrale operativa sarà istituita presso la sede del Consorzio di Gestione Area Marina Protetta, in condivisione con la locale Capitaneria di Porto..
L'obiettivo principale del sistema sarà la rilevazione delle intrusioni nelle Zone A dell'AMP, interdette all'accesso, e la documentazione delle infrazioni nelle altre zone della Riserva in cui le attività umane sono regolamentate (superamento delle velocità consentite di transito, pesca illegale, etc…), nonché la documentazione di infrazioni negli adiacenti Parchi Regionali (edificazione abusiva, occupazione abusiva spazi demaniali, intrusione nelle aree interdette, incendio..).

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