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Punti d'interesse

Il Sasso Malascarpa e i fossili di Conchodon

Imponente rilievo di roccia calcarea. Si trova poco a nord della Cima del Monte Prasanto e presenta un aspetto a blocchi originatisi per erosione. E' ricco di fossili di Conchodon (molluschi marini con conchiglia a due valve), che sulla roccia appaiono come sezioni cuoriformi.

 
 

I campi solcati, le rocce stratificate e le grotte

Ben evidenti sulle pareti del Monte Prasanto i campi solcati sono dei solchi tortuosi, talvolta piuttosto profondi e orientati soprattutto in senso verticale, causati dall'erosione dell'acqua sulla roccia calcarea. Sono osservabili da una piazzola panoramica lungo il sentiero di cresta, poco a nord del Sasso Malascarpa.
Le rocce calcaree stratificate, ossia deposte a strati, di origine marina sono la testimonianza della presenza di un antico mare, poi scomparso per la collisione del continente europeo con quello africano e la conseguente formazione delle Alpi. Sono visibili lungo il "Sentiero Geologico alto".
Sul versante meridionale del Monte Prasanto sono presenti due grotte (non visitabili). Sono il risultato di una piega della roccia, da cui si sono staccati gli strati inferiori che hanno lasciato uno spazio vuoto. La grotta più alta è profonda una dozzina di metri, la seconda invece, che si trova al piede della parete rocciosa, è un'imponente nicchia a strapiombo di grande suggestione.

Campi Solcati
Campi Solcati
 

Le sorgenti pietrificanti

Sono un fenomeno molto particolare e curioso. Lo scorrere dell'acqua sulla roccia calcarea forma il travertino - detto localmente tof, cioè tufo - che non è altro che roccia porosa creata dalla precipitazione del carbonato di calcio (calcare) di cui sono ricche le acque sorgive, che lo acquisiscono durante la permanenza nel sottosuolo. Una volta emerse queste acque tendono a depositare parte del calcare su tutto ciò con cui vengono a contatto rivestendo con patine molto spesse le rocce, i sassi, le foglie, i pezzi di legno e il muschio. La precipitazione del calcare è inoltre accelerata dalla presenza di un particolare muschio (Cratoneurion).
Sono l'habitat naturale dei gamberi di acqua dolce e delle salamandre grazie alla ricchezza di ossigeno dovuta alla presenza di piccole cascate.
Sono localizzate sul versante meridionale del Monte Prasanto, in Valle Ravella e nei pressi dell'Aqua del Tof (Acqua del Tufo) sopra la località San Tomaso/Valmadrera.

 

I massi erratici

Sono "sassi" di granito e serpentino più o meno grandi, trasportati a valle dai ghiacciai alpini durante le glaciazioni. Si trovano soprattutto in Val Molinata poco sopra la località San Tomaso e nel fondovalle del torrente Ravella, lungo il "Sentiero Geologico Giorgio Achermann". In passato sono stati largamente sfruttati dall'uomo per ricavarne lastre per l'edilizia. Su alcuni di essi sono infatti ancora ben evidenti i segni del taglio.

 

Il faggio monumentale

E' una pianta secolare di eccezionali dimensioni che svetta in località "Acqua del Foo" che si raggiunge con una breve deviazione da La Colma.

 

Gli "Alp" e le "casote"

Fino alla prima metà del Novecento, in Val Ravella risiedevano ancora numerose famiglie dedite all'agricoltura e all'allevamento del bestiame. Tracce di queste attività tradizionali sono rimaste nei fabbricati rurali a Prim'Alpe (Alpe Grasso) e Terz'Alpe (Alpe Piotti) e nei ruderi in località Second'Alpe (Alpe Betulli), Alpe Alto e Alpetto. Attualmente nel nucleo di Prim'Alpe è attivo il Centro visitatori e di educazione ambientale della Riserva.
Lungo il sentiero che scende verso S. Tomaso di Valmadrera si incontrano le "casote", vecchie strutture rurali di servizio al pascolo, alcune delle quali ancora in buono stato.

Sul crinale spettacolare visione panoramica sui laghi della Brianza, sul Lario, sulle montagne del Triangolo Lariano e sul versante lecchese.

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