La piena nel Parco naturale del Po piemontese: che cosa è successo nei due giorni di allerta meteorologica
(29 Mag 23) Arpa Piemonte lancia l'allerta arancione per rischio idrogeologico e idraulico: sabato 21 e domenica 22 maggio le piogge intense ed estese fanno ingrossare la rete idrica che alimenta il Po e si teme il peggio.
Per tutta la domenica le acque scendono impetuose e c'è da aspettarsi nulla di buono.
Il fiume, nel Parco naturale del Po piemontese, viene monitorato dal personale dell'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, e localmente, dalle amministrazioni comunali con i gruppi di Protezione civile e dalle associazioni attive, tra i più attenti gli Amici del Po.
Il Parco Le Vallere a Moncalieri viene chiuso per precauzione, ma non ci saranno problemi, le acque si sono mantenute negli argini.
Alle 11 del 21 maggio il Po entra nell'oasi naturalistica di Isola Sant'Antonio, dove si osservano parecchi animali nervosi. A Cavagnolo, in località Piglione, il fiume si alza di oltre due metri esondando nelle aree di golena adiacenti alle rive; ci vorranno settimane prima che lì torni in asciutta. Il torrente Chisola sale solo alla confluenza con il Po, si allaga una capanna di pescatori ma l'acqua non va molto oltre. A Carignano si riattiva la lanca del Po Morto consentendo al fiume di uscire dagli argini.
Le casse di laminazione, sia le cave, sia le lanche, sia i vecchi canali, che le zone di natura a ridosso del Po, sono state allagate tutte, com'è naturale che sia: si sono riempite d'acqua, dolcemente, senza causare problemi o danni. Ancora una volta la realtà dei fatti ha dimostrato che le zone naturali in cui fiumi e torrenti possono espandersi in modo naturale hanno funzionato a dovere e sono fondamentali in caso di piena; il loro contributo a frenare il riservarsi di tanta acqua a valle è stato essenziale.
