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'La vegetazione acquatica del Po. La minaccia delle specie esotiche invasive. Elodea nuttallii: biologia della specie ed azioni a contrasto'

Che cosa si è detto nell'incontro del 10 giugno a Faule

(16 Giu 23)Faule (CN) presso il Centro TerLab del Parco del Monviso, si è svolta, a cura dell'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, una mattinata di sensibilizzazione dedicata a tutti i fruitori del fiume, cittadini e operatori economici, in cui sono stati evidenziati i quattro principali fenomeni che causano lo sviluppo e il proliferare delle piante acquatiche esotiche invasive, tra cui l'elodea di Nuttall, oggetto degli interventi di contrasto: la scarsità idrica, la lacustrizzazione di acque naturalmente a scorrimento veloce (l'acqua stagnante acutizza il processo di sviluppo delle piante), il surriscaldamento (conseguenza dell'aumento delle temperature dovuto alla crisi climatica in atto) e l'apporto di nutrienti, ossia dei residui rilasciati sia dai depuratori, sia dall'agricoltura intensiva.

L'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese guida le operazioni di rimozione delle piante acquatiche che infestano il Po (per approfondimenti si veda questo articolo), avvalendosi della collaborazione con l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile (ENEA), ed è in questo contesto che Maria Rita Minciardi ha illustrato vari temi, tra i quali anche le attività svolte nell'anno scorso a Torino alla diga Michelotti, dove sono state asportate a mano oltre 15 tonnellate di materiale vegetale, e a Casale Monferrato.

Tra i presenti all'incontro: gli Amici del Po, le società remiere di Villafranca e Cardè e uno dei referenti di Idropadana Srl di Torino, azienda che gestisce due traverse sul Po per la produzione di energia elettrica, a Casalgrasso e a Casale Monferrato.

Gli Amici del Po e le società remiere hanno dato la loro disponibilità a partecipare come volontari agli interventi. Il prossimo passo, prima del caldo estivo, sarà un incontro operativo sul fiume per riconoscere dal vivo dell'Elodea Nuttallii e apprendere le tecniche di rimozione. Nel frattempo, i canottieri monitoreranno la situazione: appena le piogge cesseranno e inizierà l'estate la vegetazione prenderà vigore e sarà quello il momento di agire; in questo momento la portata è elevata, le acque sono torbide e non è possibile scorgere le piante sotto la superficie, tuttavia, è bene seguire la situazione da vicino sin d'ora.

Al termine dell'incontro si è svolto un dibattito sulla gestione degli scarti vegetali. La normativa vigente prevede che tutti i rifiuti che raggiungono le griglie filtro delle traverse idroelettriche siano classificati come speciali in quanto provenienti da attività produttive.
Alle griglie di raccolta arriva un po' di tutto ovviamente, non solo materia organica, ma anche plastica e altri materiali, ed evidentemente quelli sono rifiuti che non possono essere considerati materiale compostabile. Anche i residui "verdi" devono quindi essere conferiti come rifiuti speciali sovraccaricando le discariche e i costi di smaltimento sono alti. Due le soluzioni possibili: intervenire sulla normativa, differenziando però il materiale raccolto dalle griglie, oppure, e questa forse è la soluzione più praticabile, asportare il materiale organico prima che raggiunga i filtri, prelevandolo quindi a valle. Nessuna delle due ipotesi è di facile soluzione ma ci si sta lavorando.

Elodee Nuttalliii raccolte dal Po a Torino (Foto di Enrico Castello)
Elodee Nuttalliii raccolte dal Po a Torino (Foto di Enrico Castello)
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