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LIFEorchids, orchidee e persone

Il 29 settembre 2023 c'è stato il gran finale del progetto

(09 Ott 23) Il 29 settembre all'Orto Botanico di Torino - Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi - a Torino si è svolto l'evento conclusivo LIFEorchids (LIFE17 NAT/IT/000596), un progetto di conservazione delle orchidee e dei loro habitat, una giornata dedicata alla bellezza delle orchidee spontanee con momenti partecipati di approfondimento del mondo di queste piante e dei risultati raggiunti dal progetto: cinque anni di lavoro e di semi piantati, non solo materialmente, per il futuro. 

Sono stati coinvolti nel progetto, che ha potuto compiersi anche attraverso il contributo delle esperienze realizzate nella Repubblica Ceca, l'Università degli Studi Torino insieme ad altri sei enti e organizzazioni: Legambiente, Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, Český svaz ochránců přírody (ČSOP), Parco di Portofino, Università di Genova e Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria (CREA). 1.630.000 euro il finanziamento totale del progetto, con un contributo dell'Unione Europea di più di 860.000 euro: denaro e azioni di cura del territorio, anche a favore di attività come lo sfalcio dell'erba e il controllo delle piante esotiche invasive, con i quali le praterie sono aiutate a mantenere le loro caratteristiche di biodiversità, a contrasto dell'attuale declino delle orchidee spontanee. Da non dimenticare che la cura dei prati riguarda anche la buona salute degli insetti impollinatori.

Alcuni numeri di LIFEorchids: 8 'microriserve' e 2 Parchi, 9 specie di orchidee propagate, oltre 3000 piantine prodotte e traslocate in campo proprio in questi giorni, 58 video di cui 44 webinar, un corso di formazione su propagazione in vitro e conservazione delle orchidee ed eventi, presentazioni del progetto e visite ai siti delle orchidee.

Nella mattinata di venerdì scorso si è svolto l'incontro di fine progetto con tanti relatori, tra i quali Luca Cristaldi, tecnico delle Aree protette del Po piemontese, ha spiegato com'è avvenuto il ripristino dell'habitat, che hanno trattato temi quali l'ecologia delle orchidee, la metodologia per rafforzare le loro popolazioni, il valore socioeconomico della biodiversità, presentando i risultati ottenuti.

La vita delle orchidee dipende in ultima analisi anche, in modo importante, dalle persone che interferiscono con il loro ambiente e per questo motivo il progetto ha costruito una rete di sostegno. Oggi sono oltre 120 i 'Custodi di orchidee' che si occupano di circa 1000 ettari: sono proprietari di terreni o altri utilizzatori del territorio, cittadini ma anche enti, che si prendono ufficialmente cura di loro e che continueranno a farlo. Ampio spazio, simbolo dell'importanza della rete, è stato infatti dedicato proprio alla firma di Accordi di Custodia.

Per quanto riguarda le zone delle Aree protette del Po piemontese sono 'Custodi', tra gli altri, anche i Comuni di Castelnuovo Scrivia, Coniolo, Pecetto di Valenza e la Partecipanza dei Boschi di Trino e, nelle immediate vicinanze del territorio tutelato, i Comuni di Camagna Monferrato, Ponzano e Terruggia: il progetto che si esteso ben oltre le aspettative ed è un'ottima notizia.

Il pomeriggio è stato dedicato alla tutela della biodiversità, con una tavola rotonda con stakeholder e racconti sulla custodia del territorio, moderata dal giornalista e scrittore Fabio Marzano. In un'epoca di perdita globale della biodiversità, le orchidee sono considerate ad alto rischio di estinzione perché piante con caratteristiche particolari che dipendono per la sopravvivenza non solo dagli insetti impollinatori ma anche da specifici funghi a lora volta minacciati dai cambiamenti ambientali.

Nelle Aree protette del Po piemontese si è intervenuti a ripristinare ambienti, preparandoli a ricevere le orchidee. Sono state dunque create tre 'microriserve' nel Sito di Interesse Comunitario di Bric Montariolo (IT1180032) a Pecetto di Valenza, nella Zona Speciale di Conservazione di Ghiaia Grande (IT1180005) a Camino, Morano sul Po e Pontestura e nel Sito di Interesse Comunitario Basso Scrivia (IT118003), a Castelnuovo Scrivia sulle sponde del torrente; si tratta di 95 ettari, la maggior parte messi a disposizione dai rispettivi proprietari, sia pubblici, sia privati, e dei quali circa quattro sono stati acquistati dall'Ente-Parco. Proprio in questi giorni migliaia di nuove piante, riprodotte a cura del gruppo LIFEorchids¸ tra le quali alcune splendide e rare come la serapide negletta (Serapias neglecta), l'orchide minore (Anacamptis morio) o la barlia (Himantoglossum robertianum), sono ritornate nel loro habitat.

Tutte le rilevazioni di questi cinque anni sono raccolte nell'omonimo progetto LIFEorchids creato sulla piattaforma iNaturalist e continueranno a esserlo un anno dopo l'altro negli anni a venire.

LIFEorchids ha diffuso semi immateriali e ha creato le premesse affinché la rete di difesa delle orchidee, attiva e vitale, si possa estendere e altri custodi dare la propria adesione.

L.S.

L'appuntamento finale di LIFEorchids all'Orto Botanico di Torino (Foto di Laura Succi)
L'appuntamento finale di LIFEorchids all'Orto Botanico di Torino (Foto di Laura Succi)
L'intervento di Luca Cristaldi (Foto di Laura Succi)
L'intervento di Luca Cristaldi (Foto di Laura Succi)
Cartello alla 'microriserva' per le orchidee a Pecetto di Valenza (Foto di Paola Palazzolo)
Cartello alla 'microriserva" per le orchidee a Pecetto di Valenza (Foto di Paola Palazzolo)
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