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Buone notizie per il Lupo nel Parco Nazionale della Majella

(03 Ott 08) Buone notizie per il Lupo Appenninico che sulla Majella ha da sempre il suo habitat ideale!I dati ottenuti dalle attività di monitoraggio del lupo appenninico eseguite in maniera intensiva per l'anno in corso dall'Ente Parco Nazionale della Majella confermano il trend positivo per la specie già riscontrato negli ultimi anni sul territorio dell'area protetta, anche grazie al Progetto Life COEX dell'Unione Europea.Infatti, i rilievi fin qui effettuati indicano la presenza di una popolazione di lupi stabile di almeno 70 esemplari presenti all'interno dell'area protetta, suddivisi in circa 12 Branchi. Questi valori testimoniano l'importanza che da sempre l'area ha rivestito per la sopravvivenza della specie in Italia e la validità dei programmi di gestione naturalistica e dei conflitti con le attività zootecniche tradizionali sviluppati negli ultimi dieci anni dall'Ente Parco, che hanno portato a migliorare sensibilmente la presenza della specie senza evidenziare l'incremento contestuale di situazioni di criticità con gli allevatori del Parco. A questo riguardo i risultati sono stati tanto favorevoli da determinare un vivo interesse da parte di ricercatori e amministrazioni di diverse regioni e paesi europei per il modello "Majella".Questo, per un verso prevede l'effettuazione continua e analitica di attività di acquisizione di dati sulla consistenza e distribuzione della specie nel territorio, stato di salute, dieta alimentare e livello riproduttivo dei branchi, attraverso l'applicazione congiunta di diversi sistemi: osservazione degli animali seguendo le tracce lasciate sulla neve, risposte dei branchi all'ululato indotto dai tecnici dell'Ente Parco mediante apparati audio mobili, analisi delle feci raccolte e campionamenti sanitari sulle carcasse di lupi morti, raccolta dati standardizzata sulle predazioni attraverso sopralluoghi condotti da personale specializzato per l'accertamento dei danni.Dall'altro, la dettagliata conoscenza dei comparti pascolivi presenti sul territorio, dei problemi gestionali e sanitari degli allevatori locali, sviluppata negli ultimi sette anni dal Parco e dei contesti di vulnerabilità connessi alla presenza dei grandi carnivori all'interno dell'area Parco, ha consentito di indirizzare in maniera efficace, in relazione ai diversi livelli di criticità in cui operano i diversi soggetti, i benefici previsti dal "progetto qualità della zootecnia estensiva del Parco Nazionale della Majella", che fra le tante misure prevede il rimborso delle spese veterinarie fino al 50%, assistenza veterinaria gratuita e diagnostica sugli animali al pascolo, in collaborazione con i servizi veterinari delle Asl e i veterinari aziendali, ritiro animali a fine carriera, cessione di cani da pastore abruzzese e, in comodato, di stazzi mobili, casette mobili per soggetti che operano in aree particolarmente disagevoli, ricoveri mobili per gli agnelli, recinzioni elettrificate e, in casi particolari, compartecipazione delle spese per l'acquisto di recinzioni fisse. L'obiettivo seguito dall'Ente Parco non è stato tanto quello di ridurre il livello di danno, ma soprattutto quello di accrescere la tolleranza nei confronti di lupo e orso, che da sempre sono parte integrante del territorio, cercando di trasformare quello che da sempre è un "problema" in un "beneficio" per il bilancio complessivo dell'azienda zootecnica. Il fatto che oltre l'80% degli allevatori locali hanno aderito al progetto qualità del Parco e l'assenza da lungo tempo di conflitti con gli allevatori o di eventi critici a questi anche potenzialmente riconducibili sul territorio, testimonia la bontà delle azioni fin qui adottate.In questa logica un ulteriore è importante passo è stato realizzato di recente attraverso lo sviluppo da parte dell'Ente Parco, reso possibile da un cofinanziamento della UE attraverso il Progetto Life COEX, di un software per la gestione dell'indennizzo dei danni all'agricoltura ed alla zootecnia finalizzato all'ottimizzazione delle procedure di indennizzo attualmente condotte, sia in termini economici che in termini di rapidità delle stesse, assicurando comunque un'analisi scrupolosa e obiettiva degli eventi, primo caso assoluto a livello internazionale, tanto da essere già stato richiesto e inviato dallo "State Institute for Nature Protection" della repubblica Croata che aveva manifestato vivo interesse per il prodotto nel corso della sua prima presentazione pubblica avvenuta nel corso del Simposio internazionale sulla gestione dei conflitti dei grandi carnivori organizzato dall'Ente Parco a Caramanico Terme lo scorso aprile. Con l'entrata a regime del sistema entro l'anno in corso, si ritiene che sarà possibile ridurre sensibilmente i tempi di erogazione dei rimborsi, riducendo così i disagi e gli inconvenienti causati dal danno alle attività dei danneggiati.
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