Sono ambienti di eccezionale importanza sia per gli alti valori naturalistici che racchiudono sia per il ruolo ecologico che rivestono negli ecosistemi del Parco del Beigua. Queste aree di per sé sono ecosistemi ricchi di forme di vita diverse, dotate di un proprio delicato equilibrio, che costituiscono micro-ambienti del tutto particolari nel quadro territoriale complessivo. La presenza permanente di acqua libera o impregnante il terreno condiziona strettamente la vita delle piante e degli animali e, ancora prima, determina l'origine stessa della zona. Si tratta per lo più di ambienti relativamente stabili per lunghi periodi, nei quali si conservano tracce degli eventi paleoclimatici avvenuti migliaia di anni fà. Le caratteristiche geomorfologiche, idrologiche e biologiche delle zone umide sono così particolari da suscitare un grande interesse scientifico e spesso anche un'attrattiva per un ampio pubblico di amanti della natura. Tra le zone umide di maggior pregio ricordiamo la Torbiera del Laione che costituisce la più ampia area umida del Parco del Beigua. Tale zona pur essendo, per i suoi altissimi valori naturalistici una Riserva Integrale, E' visitabile transitando lungo il Sentiero Natura che la lambisce permettendone la fruizione senza provocare danni ad un ambiente di incomparabile bellezza, ancorché di particolare fragilità.
Nel territorio del Parco sono presenti tre foreste demaniali, di grande pregio naturalistico. La più estesa (1640 ettari) E' la Foresta del Lerone, tra Arenzano e Cogoleto, caratterizzata da ampie superfici prative e suggestive rupi serpentinitiche. Nel comune di Sassello si trova la Foresta della Deiva (800 ettari) E' visitabile con un percorso ad anello che attraversa ampi boschi artificiali di abeti rossi e abeti di Douglas, di pini neri e silvestri, oltre a boschi misti di rovere e altre latifoglie. Nella foresta si trova anche una villa padronale, comunemente chiamata Castello Bellavista. Si segnala infine la Foresta di Tiglieto (740 ettari), che si estende nei comuni di Tiglieto, Masone e Campo Ligure caratterizzata da una notevole varietà di ambienti.
L'Arte della filigrana vanta una lunghissima tradizione profondamente radicata nel Comune di Campo Ligure. La particolarità di questa lavorazione consiste nel incurvare ed intrecciare fili sottilissimi d'oro o d'argento per riunirli nei punti di contatto con impercettibili saldature.
Questa tecnica, che proviene dall'antico Oriente, E' stata poi praticata dagli orafi veneziani e genovesi. A Campo ligure tutt'oggi molte botteghe artigiane continuano nella produzione di splendidi oggetti che E' possibile ammirare nel Museo della Filigrana che ne conserva una eccezionale collezione. Ogni anno a Campo Ligure si tiene la Mostra nazionale della Filigrana, giunta ormai alla trentasettesima edizione, all'interno della quale gli artigiani espongono i migliori oggetti dell'intera produzione nazionale.