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Parco Naturale Regionale Monti Simbruini

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Grotta Mora Cavorso - Jenne

Relazione sullo stato dei lavori

(Jenne, 01 Lug 16) Il 24 giugno 2016 a Subiaco presso la Sala San Gregorio Magno del Monastero Benedettino di Santa Scolastica si è tenuto un convegno, promosso dal locale Rotary Club di Subiaco, su "Grotta Mora Cavorso"  di Jenne. Sono intervenuti per i Saluti l'Abate Ordinario di Subiaco S.E. Dom Mauro Meacci, il Presidente della X C.M. dell'Aniene Dott. Luciano Romanzi, il Commissario Straordinario del Parco dei Monti Simbruini Dott. Enrico Panzini, il Sindaco di Jenne Dott. Giorgio Pacchiarotti e il Sindaco di Subiaco Dott. Francesco Pelliccia. La presentazione del convegno è stata svolta dalla Presidente del Rotary Club di Subiaco Sig.ra Rossana Tarquini mentre, l'introduzione è stata affidata alla Dott.ssa Micaela Angle della Sopraintendenza Archeologica del Lazio e dell'Etruria meridionale.  Il culmine però degli interventi, dopo dieci anni di indagini archeologiche (2006-2016) presso la Grotta "Mora Cavorso" a Jenne (Rm), è stata la relazione tecnico scientifica del prof. Mario F. Rolfo docente di Preistoria presso l' Università degli studi di Roma "Tor Vergata". Lavori svolti sotto la sua guida e responsabilità, in collaborazione con la Sovrintendenza Archeologica per il Lazio ed il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.

La grotta Cavorso si apre lungo l'alta valle dell'Aniene nel territorio del comune di Jenne ad una quota di 715 m s.l.m.

Nel 2003, su segnalazione del gruppo speleologico Shakazulu di Subiaco si scopre la parte interna della grotta che evidenziava già una importante presenza di frequentazione umana. La ricerca iniziata nel 2006 su invito della Soprintendenza Archeologica per il Lazio riguarda l'indagine della grotta denominata "Mora Cavorso", sono stati rinvenuti reperti antropici relativi a 21 individui attribuiti cronologicamente al Neolitico antico.

I reperti sono stati rinvenuti concrezionati in due diverse sale interne: nella prima giacevano ammassate le ossa di almeno 20 individui con vario materiale archeologico. Nella seconda sala, oltre a reperti umani sparsi, è stato individuata la sepoltura parzialmente conservata di un individuo giovane. Il corredo della sepoltura consisteva in un'ascia litica in serpentinite, due lamelle di selce lavorate e un vaso frammentario decorato da incisioni lineari a formare fiamme riempite da puntinato irregolare.

 Il livello superiore è stato datato mediante l'analisi di un frammento di osso umano superficiale che ha restituito una datazione di 6405±35 B.P. (5369 a.C.) (Centre de Datation par le Radiocarbone, Lyon).

L'indagine archeologica ha permesso di recuperare buona parte del materiale affiorante, l'apertura di una serie di sondaggi stratigrafici ha individuato la successione stratigrafica complessiva della cavità che risulta essere assai articolata: livelli antichi del tardo Pleistocene, livello attribuito cronologicamente all'olocene antico fase culturale mesolitica, datato al 8770±60 BP (7790 – 7950 a.C.) (Beta Analytic Inc. – Miami, Florida) ; livello a deposizione umana del Neolitico antico, livello di frequentazione del Neolitico finale/eneolitico, livello di frequentazione funeraria/cultuale dell'antica/media età del Bronzo.

Al di sotto del livello dei reperti antropici è stato rinvenuto un livello di frequentazione umana con abbondante fauna (cervo, stambecco, lupo) ricco di frustoli carboniosi datato a 7.950 anni avanti Cristo (periodo Mesolitico).

Nella fitta rete di cunicoli e sale che la compongono sono state ritrovate evidenti tracce di frequentazione, dal Paleolitico superiore, circa 13.000 anni fa, all'Età del Bronzo, 2° millennio a.C.

Lo scavo che ha interessato "l'ante grotta" ha invece restituito testimonianze di epoca storica, riconducibili ad attività di tipo rurale, dal Medioevo fini ad epoca moderna: la grotta è stata utilizzata, del resto, come riparo per il bestiame fino ai giorni nostri.

L'Ente Parco dei Monti Simbruini, per tramite del Commissario Straordinario, Dott. Enrico Panzini, continuerà ad assicurare la massima collaborazione ed attenzione per il prosieguo dei lavori di scavo, che riprenderanno nel mese di luglio, sia al Prof. Mario F. Rolfo che al Comune di Jenne nel cui territorio insiste la Grotta ed essendo quest'ultimo, trallaltro, titolare di un progetto finalizzato alla valorizzazione di Grotta Mora Cavorso e di tutto il materiale recuperato dagli scavi per l'allestimento di un museo.

Ingresso della grotta
Ingresso della grotta
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