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Parco Naturale Regionale Monti Simbruini

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Gatto selvatico

(Jenne, 22 Gen 20) Una trappola fotografica, installata per le attività di monitoraggio del Servizio Naturalistico del Parco, ha "catturato" un esemplare di gatto, riconducibile dal fenotipo alla forma selvatica (Felis sylvestris sylvestris), uno dei mammiferi più elusivi dei boschi italiani, che non si lascia vedere facilmente.

Si tratta di una specie legata agli habitat forestali, protetta da leggi italiane e direttive europee, particolarmente rara nel nostro Paese dove è minacciata dall'ibridazione con il gatto domestico, dal bracconaggio e dalla mortalità dovuta ad incidenti stradali. 

Morfologicamente è simile al gatto domestico anche se apparentemente di struttura più robusta a causa del pelo più folto. Di colore grigio-fulvo, più chiaro sul ventre, con fasce trasversali scure, alcuni anelli nerastri ornano la coda. Lo contraddistingue una stria dorsale scura e ben definita che da dietro alle spalle arriva alla base della coda. Si riproduce una volta all'anno dando alla luce 3 o 4 piccoli che restano con la madre fino a 5 mesi. Il periodo degli amori va da metà gennaio a metà marzo. Si ciba di piccoli vertebrati e non costituisce pericolo alcuno per l'uomo.

La morfologia dell'esemplare e il luogo dell'avvistamento fanno pensare che si tratti di gatto selvatico; la certezza potrebbe essere data solo dalla determinazione del profilo genetico dell'esemplare, inviando dei campioni biologici ad un Istituto specializzato in analisi genetica.

I risultati delle analisi genetiche permetterebbero di ottenere maggiori informazioni sulla specie nel Parco, anche per l'eventuale ibridazione della forma selvatica con il gatto domestico, al fine di stabilire misure di conservazione adeguate.

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