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Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena

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Il Presidente scrive al Ministero e alla Comunità del Parco

Comunicato Stampa n. 30 del 25.10.2016

(La Maddalena, 26 Ott 16) In data odierna il Presidente Giuseppe Bonanno ha inviato la seguente lettera al Ministero dell'Ambiente e alla Comunità del Parco

«Ciò che è andato in scena ieri in Consiglio, purtroppo, non fa altro che dare ragione al sottoscritto su tutta la linea: un Consiglio senza capacità decisionale, nonostante lo sforzo del Vice Presidente Andrea Rotta e della Consigliera Lucia Spanu, si è caratterizzato per la sola opposizione nei confronti del Presidente. La maggioranza di 4 consiglieri ha deciso di non confermare il direttore F.F. perché, a detta dei presenti, nominato dal sottoscritto senza valutare minimamente le conseguenze.  Una nomina d'urgenza quella del Facente Funzione, sia chiaro, scaturita dalla necessità di dare continuità amministrativa nel periodo più delicato dell'anno, assunta nelle mie prerogative e a seguito di una verifica interna dalla quale emerse la disponibilità del solo dott. Donno: dunque una scelta obbligata!».

«Un imbarazzante autogoal che conferma che l'unico collante che tiene insieme questa "maggioranza" è l'odio personale e la vendetta politica. Ho fatto bene ad astenermi dal presenziare perché è stato ancor più esplicito il manifestarsi dei difetti e dell'incapacità, gigantesche, imperdonabili, di questa "maggioranza".  Persiste un palese pressappochismo e scarsa lungimiranza tali da determinare il rischio di lasciare l'Ente senza direttore mentre la mancata adozione del piano (quello voluto fortemente dai consiglieri solo quando c'era in ballo Budelli) evidenzia la totale assenza di autonomia e di interesse per il territorio. Comprensibili le aspettative del Comune, avanzate dal Sindaco – presente in consiglio - ma l'Ente ha bisogno di approvare il Piano senza il quale si blocca ogni possibilità di programmazione e gestione. La stessa Comunità del Parco, di cui fa parte il Sindaco, ha già sollecitato l'adozione dello strumento di gestione senza avviare, però, la redazione del Piano di Sviluppo Socio – Economico, più volte sollecitato dal sottoscritto». 

«Sorge il fortissimo dubbio, quasi certezza, che questo territorio sia meglio non regolamentarlo forse per non scontentare nessuno. Oggi siamo fuori tempo massimo: le opportunità sono naufragate tra gli scogli delle generiche manifestazioni di intenti e oltre non si è andati. Continuare su questa strada è solo una rischiosa perdita di tempo. L'invito del Sindaco, del quale mi farò garante, potrà comunque trovare accoglimento nelle fasi successive dell'iter di approvazione che prevedono modalità idonee a procedere ad integrare tutti i correttivi che si riterrà utile e opportuno apportare. Ora è tempo dell'assunzione delle responsabilità, quella a cui i consiglieri sono richiamati nello svolgimento delle loro funzioni all'interno degli organi deliberanti di un Parco Nazionale - ruolo non elettivo proprio per metterlo al riparo dalle pressioni elettoralistiche e politiche - ma pare che oggi in molti abbiano abdicato al proprio ruolo e così il Consiglio ha deciso di non decidere!»

«Inopportuna a mio avviso, anche, la presenza, in fase di discussione e votazione del Piano del Parco, del Consigliere Di Fraia che decide l'assetto del territorio non rispettandone però le norme attuali. Nel mentre si vota contro le due proposte di emendamento, da me elaborate, per bloccare lo sbarco negli arenili delle piccole isole e si manda in scena la farsa dell'allontanamento del consigliere che ha un legittimo, ma conflittuale, interesse garantendo comunque l'affossamento dell'emendamento. Bocciata anche la proposta di Budelli zona entry no take, ossia zona a massima tutela con possibilità di entrare per piccoli numeri. A tutto questo si deve dire basta! Quale autonoma e quale capacità decisionale può essere espressa da questi componenti maggioritari? Per tutte le motivazioni sopra esposte il sottoscritto chiede al Ministero la nomina di un Commissario ad acta per l'adozione del Piano del Parco, per garantire equidistanza e l'assunzione di atti nell'interesse collettivo e non di parte, e la valutazione di merito sulla composizione del Consiglio direttivo per il perdurare di situazioni come quella rappresentata, ossia assenza di cognizione amministrativa e conoscenze tecnico-ambientali. L'ulteriore permanenza dell'attuale composizione consiliare può compromettere la sopravvivenza dell'Ente e la salvaguardia di un interesse collettivo e Nazionale. Qualora non si dovesse garantire la costituzione di un consiglio che abbia come minimo comune denominatore la competenza ambientale non potrò più svolgere alcun ruolo per questo Ente».

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