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Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

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Fagiolo Ciavattone (Phaseolus coccineus L.)

La Storia
La presenza della coltivazione dei fagioli in tutto il territorio del Parco ha sempre rappresentato, per le popolazioni di montagna, fonte di sostentamento e di reddito, soprattutto nei luoghi prospicienti i corsi d'acqua. Caratteristica di coltivazione di un tempo era la consociazione con il mais che fungeva da tutore del fagiolo rampicante. Sia il versante Aquilano del Parco, principalmente lungo il fiume Aterno e Tirino, sia il versante Teramano lungo il fiume Tordino, ma anche le zone del pescarese lungo il Tirino e il Tavo, per finire nell'ascolano e nel reatino sul Tronto, hanno rivelato una moltitudine di ecotipi di fagioli che si sono conservati nel tempo e che rappresentano ancora oggi una ricchezza di biodiversità per questi luoghi. Ogni ecotipo di fagiolo ha alle spalle una storia e un suo uso ben definito in base alle sue caratteristiche.

Altre informazioni

Fagiolo Ciavattone
Fagiolo Ciavattone
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