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Il Parco ha avviato i lavori di sfalcio del fiore di loto

Ottenuti fondi dalla Regione, in funzione anche l’apparecchio Truxor acquistato dall’ente

(Mantova, 18 Mag 18) Sono partiti con largo anticipo i lavori per la riduzione del fiore di loto che il Parco quest'anno esegue interamente con risorse ottenute da Regione Lombardia attraverso un bando dedicato ai gestori delle aree protette e riservato alle manutenzioni straordinarie e riqualificazione del patrimonio naturale, della sede e dei centri parco.  "Siamo partiti con largo anticipo – spiega il presidente Pellizzer – e questo permetterà di controllare meglio la proliferazione della specie e l'intervento tempestivo sulle giovani foglie emerse, consente di evitare il più possibile la raccolta del materiale sfalciato. Un primo step di lavori si sta concludendo oggi e lo sfalcio ha interessato, oltre alle isole stabili, anche altre aree come quelle prospicienti la spiaggetta agli Angeli ,  a Grazie di Curtaton, alla Canottieri e anche a Rivalta.  L'espansione del rizoma è infatti da qualche tempo arrivata fino a là, comportando sì benefìci turistici ma anche provocando un aumento della spesa. Ma per evitare la proliferarne che in poco tempo sarebbe in grado di chiudere i canali interni all'ecosistema della zona umida, l'intervento si è svolto proprio oggi anche a Rivalta".Altre uscite si susseguiranno fino alla fine di settembre. Per lo sfalcio l'ente utilizza il mezzo anfibio Truxor appositamente acquistato e altri mezzi messi a disposizione dalla Provincia di Mantova, l'ente che fino a tre anni fa si occupava di questa attività e al quale poi è subentrato il Parco.I lavori consistono nella riduzione dei popolamenti presenti sul lago Superiore e Valli del Mincio per contenere e ove possibile eliminare la macrofita esotica ed evitare la chiusura dei canali e ridurre la massa vegetale che a fine stagione si accumula sul fondo del fiume. Dal 1977 al 2015 a Mantova l'estensione delle isole della specie invasiva Nelumbo nucifera era aumentata di oltre il doppio, raggiungendo 65 ettari nel 2015 e ulteriore motivo di preoccupazione riguarda la colonizzazione da parte della specie in porzione delle Valli nelle quali non era presente.

lL'estensione galleggiante dei loto davanti a borgo Angeli nel 2012 (foto BAMS Photo Rodella)
lL'estensione galleggiante dei loto davanti a borgo Angeli nel 2012 (foto BAMS Photo Rodella)
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