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Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara

www.parcomagra.it
 

L'Area Protetta

Carta d'identità

  • Parco Naturale Regionale Montemarcello Magra Vara:
    • Superficie a terra: 4'320.00 ha
    • Regioni: Liguria
    • Province: La Spezia
    • Comuni: Ameglia, Arcola, Beverino, Bolano, Borghetto di Vara, Brugnato, Calice al Cornoviglio, Carro, Carrodano, Follo, Lerici, Rocchetta di Vara, Santo Stefano di Magra, Sarzana, Sesta Godano, Vezzano Ligure
    • Provv.ti istitutivi: LR 12 22/02/1995
    • Elenco Ufficiale AP: EUAP0968
  • Altre aree protette gestite:
    • ZSC Costa di Maralunga
    • ZSC Montemarcello
    • ZSC Parco della Magra - Vara
    • ZSC Piana del Magra

Comuni con aree di relazione: Castelnuovo Magra, Luni, Pignone,  Riccò del Golfo,

Organigramma

 

 

Il Parco

L'area fluviale comprende il tratto di fiume Magra che scorre in territorio ligure e risale lungo il fiume Vara, suo principale affluente, fino all'altezza di Ponte Santa Margherita. L'area protetta, seguendo i due fiumi, forma una fascia che, pur raggiungendo in alcuni punti 1000 m. di larghezza, si presenta generalmente piuttosto stretta.
L'area collinare è rappresentata dalla porzione di Parco relativa al promontorio del Caprione che, da Arcola si spinge verso il mare fino a Punta Bianca con forme aspre e rocciose: da un lato il Golfo di La Spezia ed il mare aperto, dall'altro la foce della Magra, la piana di Luni e le Apuane perennemente venate di bianco.
Fanno parte del territorio del Parco 18 Comuni.

Foto di Il Parco
 

La Storia

Il Parco della Magra e di Montemarcello nasce, come Ente unico, nel 1995 attraverso la Legge Regionale di Riordino delle Aree Protette, dall'unione del Parco Fluviale della Magra, istituito nel 1982, con l'Area Protetta di Montemarcello, istituita nel 1985.
Tale legge prevede la creazione dell'Ente Parco che ha come scopo istituzionale la tutela del fiume, la salvaguardia del patrimonio faunistico e botanico, la regolamentazione e l'incentivazione dell'attività agricola, nel rispetto delle caratteristiche tradizionali. Esso è impegnato a consentire lo sviluppo socio-economico delle popolazioni residente attraverso un corretto uso delle risorse naturali, anche realizzando interventi di recupero naturalistico-ambientale in aree dove spesso l'attività dell'uomo ha prodotto effetti devastanti.

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Foto di La Storia
 

Ambiente

Fluviale

Il Vara scorre in un territorio prevalentemente boscoso e si presenta ancora ben conservato; il tratto spezzino della Magra, da origine invece ad una vasta piana intensamente coltivata e sfruttata. Il Vara e La Magra rappresentano un ambiente fluviale unico per la Liguria e ospitano un patrimonio faunistico particolarmente qualificato perché qui si trova una delle più importanti vie migratorie per gran parte dell'avifauna legata agli ambienti acquatici.
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Collinare

I due versanti opposti del promontorio del Caprione hanno caratteristiche ambientali differenti: la zona costiera si presenta rocciosa e frastagliata dove è osservabile la vegetazione a gariga, macchia mediterranea, lecceta e pinete a pino d'Aleppo; il versante sul fiume Magra degrada invece più dolcemente verso la pianura rivestito da piante di pino marittimo e boschi di caducifoglie.
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Foto di Ambiente
 

La Flora

Lungo il tratto fluviale, la vegetazione è caratterizzata prevalentemente da salici ed ontani (Alnus glutinosa). Il salice ripaiolo e quello rosso (Salix eleagnos, S. purpurea) e, più raramente, il salice bianco e quello da ceste (S. alba, S. triandra) colonizzano il greto e le zone spondali costituendo associazioni anche con l'euforbia dolce, il lamiastro, il geranio nodoso, il biancospino ed altre specie indicatrici di un clima piuttosto fresco.

Nella zona collinare del Parco, grazie alle particolari condizioni climatiche, si trova una notevole varietà floristica. Accanto alle numerose piante della macchia mediterranea come il lentisco, il leccio, il mirto, la fillirea, si trova il cisto bianco (Cistus albidus), di particolare interesse scientifico, che sul Caprione si trova al limite orientale della sua area di distribuzione ed è uno dei simboli del parco. 

Foto di La Flora
 

La Fauna

La zona umida del Magra può essere considerata come oasi faunistica per la sosta e lo svernamento di numerose specie: airone cenerino, airone rosso, tuffetto, garzetta, tarabuso, tarabusino, nitticora, germano reale, canapiglia, codone, fischione, alzavola, marzaiola, moretta, gallinella d'acqua, pavoncella, cavaliere d'Italia, piro piro culbianco, piro piro boschereccio, gruccione, ecc
Nella zona di Montemarcello tra i mammiferi sono presenti: cinghiale, riccio, scoiattolo, ghiro, tasso donnola, faina. L'avifauna comprende uccelli di macchia (occhiocotto, capinera, magnanina), di radura (upupa, cardellino), di bosco (tordo, pettirosso, fringuello, picchio rosso minore), di pineta (tortora, colombaccio), rapaci (gheppio, poiana, gufo reale), uccelli marini (gabbiano, sterna, sula, svasso).
Nel Parco, la fauna minore (anfibi, rettili, invertebrati d'acqua dolce) gioca un importante ruolo per la conservazione della biodiversità e per il mantenimento degli equilibri biologici dell'ambiente naturale, come per esempio corsi d'acqua, aree umide e grotte carsiche.
Tra le specie più significative la lampreda di mare (Petromyzon marinus), al centro del progetto LIFE P.A.R.C., che compie il suo ciclo biologico nelle acque dei fiumi Magra e Vara, unico sito certo in Italia per la riproduzione di questa specie. Altrettanto significativa la presenza dell'ululone appenninico dal ventre giallo (Bombina variegata pachypus) bioindicatore dello stato di salute dell'ambiente fluviale e del paesaggio agricolo tradizionale della Val di Vara.
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Foto di La FaunaFoto di La Fauna
 

Geologia

Dal punto di vista orografico, il bacino del Magra risulta prevalentemente montuoso. Sono riconoscibili dorsali montuose e collinari principali che presentano un allungamento in direzione appenninica. Le pianure, di natura alluvionale, occupano estensioni abbastanza limitate e caratterizzano la morfologia dell'ultimo tratto del corso fluviale e di alcune zone in prossimità di Pontremoli, Aulla e Brugnato.
Il quadro geologico risulta decisamente complesso per la presenza di successioni sedimentarie diverse e di eventi tettonici particolari.

All'interno del bacino prevalgono le formazioni appartenenti all'alloctono ligure ed in subordine quelle della Falda toscana. L'autoctono metamorfico apuano e quello del basamento affiorano in aree limitate per estensione, nella zona di Punta Bianca.

Foto di Geologia
 

Archeologia e arte

Il paese di Montemarcello domina, dall'alto del promontorio del Caprione, sia il golfo della Spezia, sia la foce del fiume Magra con l'omonima vallata e il litorale della Versilia.
Di particolare interesse la struttura del borgo con viuzze strette che ricorda un "castrum" romano. Sono visibili ancora oggi alcuni tratti delle mura attorno al paese che furono costruite nel XV secolo ed una torre circolare.
Nella zona del Caprione, da Zanego alla Serra, sono stati individuati all'incirca 400 "cavanei", costruzioni in pietra a secco, somiglianti ai nuraghi sardi. Non è ancora chiara oggi la loro funzione, forse erano edifici funebri.
Ritrovamenti di resti antichi su molti rilievi del promontorio del Caprione e nella vallata del Vara (Zignago) confermano l'esistenza di insediamenti pre-romani (Liguri apuani) sul territorio.
La storia medievale, la si può rintracciare nei borghi della Val di Vara, borghi posti a controllo della valle, delle vie e del fiume, protetti da torri e da porte monumentali. In questa valle attraversata dalla storia non possono mancare i castelli.

Foto di Archeologia e arte
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