Per prenderci una sosta dal gelo, vi propongo un marzo in Lunigiana. Qui la neve si è sciolta e i primi crocus bucano i prati. Si può camminare liberi, senza attrezzature attaccate ai piedi, fra borghi e castagneti con l'inverno bianco che si affaccia ancora dalle cime.
L'Appennino, nel versante sud, precipita ripido fino ai borghi che si trovano a circa 500 metri di quota. Salire sul crinale è roba da atleti, ma i percorsi che collegano le frazioni sono comodi e interessanti: veri scrigni delle ricchezze di questa terra, dove tutto è autentico, ma ricoperto da un sottile strato di polvere che rende la scoperta ancora più appassionante. "Cammini in un castagneto recintato con le reti recuperate dai vecchi letti e inciampi in una statua stele semicoperta di terra"; castelli, pievi e ponti a schena d'asino emergono dall'edera che li ricopre. E' l'alta Lunigiana, una terra very cool e super spread, vero paradiso della ruralità, un posto unico al mondo, una frontiera che resiste all' omologazione della finta modernità.